Elon Musk, numero uno di Tesla

Musk vende 7 mld di azioni Tesla, pesa il caso Twitter. Cessioni nel caso fosse costretto all’acquisto del social

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NEW YORK - Elon Musk approfitta del recente balzo dei titoli Tesla per procedere alla vendita di azioni per 6,9 miliardi di dollari così da posizionarsi al meglio in vista dello scontro legale con Twitter. L’uomo più ricco del mondo ha ceduto circa 7,9 milioni di azioni a un prezzo medio di 869 dollari l’una, superiore quindi ai 620 dollari di maggio. La transazione, al termine della quale Musk resta con in mano il 15% del colosso delle auto elettriche, è stata accolta positivamente da Wall Street, dove Tesla è arrivata a guadagnare il 4% vedendo allentare le pressioni e l’incertezza sul titolo. La vendita è la prima da aprile, quando Musk aveva ceduto 8,5 miliardi di azioni di Tesla dopo aver raggiunto un accordo per acquistare la società che cinguetta per 44 miliardi di dollari. Da allora le carte in tavola sono profondamente cambiate: Musk infatti ha deciso di voltare le spalle a Twitter e di ritirarsi dall’intesa raggiunta, accusando la società di frode per i dati falsati sul numero dei bot e degli account spam o falsi. Un passo indietro che ha spinto il social a fare causa al patron di Tesla aprendo la strada a uno scontro in tribunale.

L’appuntamento è ora per ottobre quando le due parti, di fronte alla corte del Delaware, si sfideranno per la prima volta faccia a faccia dopo mesi di botta e risposta a distanza. La cessione di quasi sette miliardi di dollari di titoli Tesla punta a evitare una «vendita di emergenza» di azioni nel caso in cui Musk fosse obbligato dalla corte a procedere all’acquisizione di Twitter. «Nel caso (speriamo improbabile) che sia costretto alla chiusura dell’accordo, è importante evitare vendite di emergenza dei titoli Tesla», ha affermato il miliardario. A un follower che su Twitter gli chiedeva se avesse finito con le cessioni, il numero uno anche di SpaceX ha risposto con un secco «sì», spiegando di essere intenzionato a riacquistare titoli del colosso delle auto elettriche nel caso in cui l’accordo con Twitter non dovesse chiudersi.

In base all’intesa con la società che cinguetta Musk è personalmente responsabile per 33,5 dei 44 miliardi del prezzo di acquisto stabilito. La quota restante è prevista arrivare sotto forma di debito e Musk ha già annunciato di aver incassato impegni per più di sette miliardi da vari investitori. L’accordo include anche una penale da un miliardo di dollari nel caso di rottura dell’intesa e la voce «performance specifiche» che costringe Musk a onorare l’acquisizione a meno che non sia in grado di dimostrare di essere stato ingannato.

E il patron di Tesla non ha mai nascosto la sua convinzione che Twitter lo abbia ingannato con dati inaccurati sugli account. Un’accusa che inizialmente ha spinto molti a ritenere che Musk volesse spuntare un prezzo di acquisto ben più basso di quello stabilito. Diversi osservatori ritengono infatti che la cifra di 44 miliardi non trovi molta giustificazione negli ultimi risultati trimestrali di Twitter. La società che cinguetta ha respinto gli attacchi di Musk definendoli «scuse non plausibili». L’ultima parola della saga ora aspetta al tribunale, anche se l’incognita Musk sul rispetto di qualsiasi decisione non è spazzata via. 

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Giovedì 11 Agosto 2022 - Ultimo aggiornamento: 12-08-2022 09:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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