Immatricolazioni ancora in aumento a novembre (+14,67%)

Immatricolazioni ancora in aumento a novembre (+14,67%)
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Giovedì 1 Dicembre 2022, 19:00
(Teleborsa) - Aumento a doppia cifra delle immatricolazioni di auto a novembre, mese cin cui sono state registrate 119.853 autovetture, con un aumento del 14,67% rispetto alle 104.519 iscrizioni riportate nello stesso mese dell'anno precedente. I trasferimenti di proprietà sono stati 415.438, in aumento del 43,07% rispetto ai 290.382 passaggi registrati a novembre 2021. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 535.291, ha interessato quindi per il 22,39% vetture nuove e per il 77,61% vetture usate.

Nei primi undici mesi dell'anno sono state immatricolate 1.371315 autovetture, ancora in calo in calo dell'11% rispetto al pari periodo del 2021.

E' quanto emerge dall'ultimo report mensile del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sulla base delle risultanze dell'Archivio Nazionale dei Veicoli al 30 novembre 2022 e delle certificazioni dei trasferimenti di proprietà rilasciate dagli Uffici della Motorizzazione nel mese di novembre 2022.

Stellantis indietreggia ma 4 modelli restano nella Top Ten

Per il gruppo Stellantis, che comprende il Gruppo Fiat e Peugeot, si registra una crescita delle immatricolazioni dell'1,5% a 36.892 unità, meno del mercato di riferimento, mentre la quota di mercato è scesa al 30,9% rispetto al 34,8% di novembre 2021. Nei primi 11 mesi, le immatricolazioni sono scese del 17% a 428.599 unità e la quota di mercato è calata al 35,5%, rispetto al 37,8% del 2021.

A dispetto dell'andamento debole del mercato ben 4 modelli Stellantis si classificano nella top ten delle auto più vendute a novembre: Fiat Panda (8.629), Lancia Ypsilon (3.597) Jeep Renegade (2.718) e Fiat 500 (2.476).

UNRAE chiede interventi urgenti su tre punti: rinnovo circolante, elettrico, fiscalità

"I grandi ed epocali cambiamenti che stanno interessando il mondo della mobilità, con l'evoluzione dell'industria dell'auto e la transizione verso una mobilità sostenibile, richiedono una urgente riflessione su come affrontare la riconversione industriale nel nostro Paese", ha dichiarato il Presidente dell'UNRAE, Michele Crisci, aggiungendo "al nuovo esecutivo chiederemo interventi urgenti su tre punti cardine: uno stimolo robusto ed efficace al rinnovo di un parco circolante molto anziano e alla diffusione della mobilità a zero e bassissime emissioni; infrastrutturazione accelerata in tutto il territorio nazionale di punti di ricarica pubblici e privati, con indicazione chiara di tempi, luoghi, tipologie di colonnine da installare e soggetti incaricati agli investimenti; revisione strutturale della fiscalità privata e aziendale sull'auto".

L'analisi del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori - segnala l'UNRAE - evidenzia una tenuta dei privati, che cedono comunque quasi 8 punti, al 56,2% di quota in novembre (58,8% nel cumulato). Tornano in territorio negativo le autoimmatricolazioni che si fermano al 7,7% di share (8,4% negli 11 mesi). Segnano, invece, una crescita i canali business quali noleggio a lungo e breve termine e le società. Tra le alimentazioni, benzina, diesel e Gpl segnano una buona crescita: il motore a benzina conferma il 26,9% di quota (27,6% in gennaio-novembre), il diesel scende di 0,8 punti al 18,2% e al 19,9% nel cumulato e il Gpl recupera due punti e sale nel mese all'11,2% di share (8,8% negli 11 mesi). Il metano continua la sua china discendente e a novembre segna lo 0,3% del
mercato (0,8% nel cumulato).

CSP consiglia di rivedere la politica degli incentivi

"Con il dato diffuso oggi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è arrivata un'importante conferma che il mercato dell'auto italiano ha iniziato la risalita dall'abisso in cui era caduto nella prima parte del 2022 piombando ai livelli degli anni '60 del secolo scorso", conviene il centro Studi Promotor, notando che tuttavia si registra ancora un calo del 31,8% rispetto allo stesso periodo del 2019 (pre-pandemia).

"Ritornare ai livelli ante-crisi il cammino non sarà né facile né' breve", afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, sottolineando "perché ritorni il sereno occorre anche un impegno concreto dei produttori per contenere i prezzi e del nostro Governo che deve ripensare la politica degli incentivi. Non è concepibile che si stanzino fondi per favorire l'affermarsi dell'auto elettrica" e "non è pensabile che si possa accelerare la sostituzione del parco circolante più vecchio d'Europa, cioè del nostro parco circolante, attendendo la transizione all'elettrico. Occorre quindi che, accanto a robusti incentivi per l'acquisto di elettrico, vi siano anche incentivi per l'acquisto, con rottamazione di auto inquinanti, di vetture ad alimentazione tradizionale di ultima generazione e quindi con emissioni di CO2 inferiori a 135 grammi a chilometro".
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