L'Astra Sports Tourer, cioè la versione station wagon

Un milione di Astra vendute in Italia:
la Sports Tourer consegnata a Bergamo

di Giampiero Bottino
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MILANO - È un bergamasco il cliente che ha ritirato la milionesima Opel Astra venduta nel nostro Paese. La vettura che ha tagliato il prestigioso traguardo, raggiunto dalla compatta di Rüsselsheim sulla scena dal 1991, è una Sport Tourer (la station wagon nel dizionario Opel) spinta dal turbodiesel 2.0 Cdti da 165 cv.

Lungo cammino. La storica consegna non fa che mette il suggello a una storia di successo che da decenni vede il marchio tedesco controllato dalla General Motors tra i grandi protagonisti di quello che oggi viene definito segmento C, ma che certo non era definito nello stesso modo nel ben più rarefatto mercato del 1936, anno di nascita della Kadett che quattro anni dopo, superando le 100.000 unità vendute nell'arco di 12 mesi, divenne di fatto la prima vettura di massa in Germania. Spinta da un motore con «ben» 23 cv, con carrozzeria a 3 o 5 porte e cabrio, fu condannata a una vita breve dallo scoppio del secondo conflitto mondiale.

La ripresa. In un Paese messo in ginocchio da una guerra sciaguratamente voluta e disastrosamente perduta, ci vollero più di vent'anno perché il nome Kadett tornasse a figurare negli annuari dell'auto: nel 1962 nasce la Kadett A, berlina, coupé e station wagon sostituita tre anni dopo dalla più grande Kadett B, la cui potenza arrivava fino ai 95 cv della versione Rallye. Il suo successo è certificato dai 2,6 milioni di unità prodotte fino al 1973, quando entrò in scena la C che allargò la gamma comprendendovi due versioni mai viste in precedenza e per certi versi avveniristiche: la City, hatchback a coda tronca, e la Aero, vettura tipo Targa con tetto rigido amovibile. Bisogna spettare la fine degli anni 70 e la generazione D per avere la prima Kadett a trazione anteriore e la disponibilità del diesel (un 1.6 da 54 cv). La saga si conclude con la generazione successiva: la Kadett E, Auto dell'anno 1984, vanta il primato mondiale di aerodinamica e conquista in 7 anni 3,8 milioni di clienti, molti dei quali attratti dalla variante cabrio prodotta da Bertone.

Cambio della guardia. La grande svolta avviene agli albori dell'ultimo decennio del secolo scorso. Cambia il nome, non la vocazione al successo, né l'abitudine di utilizzare la progressione alfabetica per indicare le nuove generazione. La prima Astra è così la F che propone un moderno diesel 1.7 da 82 cv, l'ABS di serie e un piccolo display informativo sulla consolle centrale: una prima mondiale destinata a fare scuola. I 4,13 milioni di esemplari prodotti ne fanno la Opel più venduta di tutti i tempi. Nel 1998, con l'arrivo della G, torna dopo un decennio una versione coupé, e la famiglia si arricchisce della monovolume Zafira, la prima a fregiarsi della sigla OPC - Opel Performance Center - nella variante con il motore da 165 cv.

Ultimi sviluppi. La successiva H, la prima nata nel terzo millennio, porta con sé molte innovazioni, dal controllo elettronico delle sospensioni ai fari adattativi, e l'inedita Twin Top, coupé-cabrio con tetto metallico ad apertura automatica. Anche l'Astra diventa OPC (con 240 cv), mentre una station wagon taglia nel 2008 il traguardo dei dieci milioni di unità vendute. L'anno dopo viene presentata la generazione attuale, siglata J e seguita nel 2010 dalla Sport Tourer. Debutta anche l'Opel Eye, l'innovativo sistema che legge i segnali stradali. E in occasione dell'ultimo aggiornamento di gamma, datato 2012, entra a listino il diesel Cdti biturbo da 195 cv e 400 Nm di coppia massima. E dalla tarda primavera anche Astra può contare sull'evoluto 1.6 turbo a iniezione diretta di benzina da 170 cv della famiglia Sidi che aveva debuttato nel cofano della cabriolet Cascada.

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Domenica 25 Agosto 2013 - Ultimo aggiornamento: 16-09-2013 12:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA