La casa giapponese ha concluso un accordo con Enel per sviluppare una tecnologia che permetterà di usare come fonte di energia la batteria dell auto

Nissan Leaf, il futuro è da centrale mobile così potrà dare energia anche alle case

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PARIGI - La Nissan Leaf compie 5 anni e dal 2010 ha venduto oltre 200mila unità in 3 stabilimenti (Yokohama, Smirna e Sunderland) che ne fanno l’auto elettrica più venduta della storia e la prima ad aver affrontato il tema dell’auto a zero emissioni attraverso un approccio olistico, portato avanti insieme all’alleato Renault insieme al quale ha investito 4 miliardi di euro, che non si è concentrato solo sullo sviluppo del prodotto, ma ha coinvolto in questi anni enti governativi e aziende. Il risultato è che nel mondo sono state impiantate oltre 10mila stazioni di ricarica, 2.300 delle quali in Europa.

Due accordi strategici e “sistemici”. Nissan ora rilancia con la versione dotata di batteria da 30 kWh che amplia l’autonomia a 250 km e altri due accordi strategici fondamentali annunciati a Parigi dove si sta tenendo il COP21 ovvero la XXI Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico al quale la casa di Yokohama è presente con una flotta di 200 Leaf. Uno con la Eaton, per il riutilizzo dopo il ciclo di vita all’interno dell’automobile, del pacco batterie per usi stazionari, l’altro con Enel per lo sviluppo di un sistema che consente di trasformare l’auto elettrica in una fonte di energia mobile, da sfruttare in ogni momento.

Una seconda possibilità, ma senza ruote. L’accordo con Eaton permetterà di sfruttare le batterie che, dopo aver perso il 20-30% della loro capacità, possono essere ancora utili per creare sistemi che integrino produzione, stoccaggio e controllo dell’energia da fonti rinnovabili il cui difetto è di non essere costanti. Affiancando dunque le stazioni eoliche e solari con batterie, la produzione di energia verde non ha più bisogno – o ce l’ha meno – di energia prodotta nel modo classico, da combustibili fossili. Questi sistemi inoltre, non solo promettono di “ripulire” il nostro sistema energetico, ma anche di migliorare l’utilizzo delle reti, ridurre le perdite e migliorare l’accessibilità all’energia nei paesi in via di sviluppo dove le reti sono assolutamente inadeguate al presente.

L’efficienza per lo sviluppo sostenibile. Per il loro sviluppo ci sarebbe bisogno di grandi investimenti e, per questo si ricorre alla produzione attraverso gruppi elettrogeni alimentati a gasolio, non certo la migliore soluzione per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. L’uso stazionario delle batterie permette inoltre di bilanciare il costante disallineamento tra produzione e richiesta di energia e dunque un’efficienza nei costi enormemente più favorevole, ma anche sicurezza e stabilità maggiori nell’approvvigionamento che daranno maggiore impulso allo sviluppo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, proprio presso i paesi emergenti che reclamano il loro diritto al benessere mettendo in secondo piano il rispetto per l’ambiente.

Enel mette la retromarcia all’energia. Va anche in questo senso anche l’accordo tra Nissan ed Enel per lo sviluppo della tecnologia Vehicle-to-Grid (V2G), che consente il flusso bidirezionale dell’energia: non solo dalla rete ai veicoli elettrici, ma anche da quest’ultimi verso la rete in caso di bisogno o per ottimizzare i costi, soprattutto se ci troviamo di fronte ad utenti che producono la loro energia in modo pulito. Le auto elettriche si trasformano in centrali mobili da utilizzare, ad esempio, in caso di blackout, ma anche per utilizzare l’energia autoprodotta in fasce orarie ad alto costo e ad alta domanda di energia, o persino rivenderla, così come avviene oggi per quei privati o aziende che posseggono impianti fotovoltaici, eolici o di cogenerazione.

La mobilità elettrica muoverà meglio l’energia. Per capire quale possa essere il potenziale positivo dell’auto elettrica sul sistema di produzione e distribuzione dell’energia, è stato calcolato che, se tutti i 38 milioni di auto che circolano in Francia fossero elettriche e ibride, costituirebbero una potenza installata di 380 GW ovvero quasi tre volte la capacità produttiva francese di 130 GW. Enel inoltre sta studiando in collaborazione con Nissan altre soluzioni che riguardano la seconda vita delle batterie, le stazioni di ricarica per le cooperative di Taxi, mentre la casa giapponese ha già messo in cantiere una batteria da 60 kWh, in grado di assicurare un’autonomia di almeno 500 km.

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Mercoledì 29 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 17:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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