
Nissan verso il taglio di 2.000 posti di lavoro negli Usa. Brand intende rivedere i piani di investimento e produzione

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La Nissan si appresta a tagliare quasi 2.000 posti di lavoro negli Stati Uniti, il principale mercato della casa auto giapponese, entro la fine di quest'anno. Lo anticipa il giornale Yomiuri Shimbun, citando i dettagli del piano che prevede anche un ridimensionamento della produzione in due fabbriche statunitensi, e la riduzione del numero di veicoli prodotti nel Paese di circa il 25%. Le trattative per l'integrazione del management tra Nissan e Honda si svolgeranno a condizione che Nissan attui una ristrutturazione aziendale a livello globale, scrive il giornale, e il piano dovrebbe essere comunicato ai partner commerciali non prima di metà di febbraio.
Nello specifico, Nissan ridurrà la capacità produttiva dello stabilimento di Smyrna nel Tennessee, e di quello di Canton nel Mississippi, entrambi con una capacità produttiva complessiva di circa un milione di unità, e forniti di quattro linee di assemblaggio. Lo scorso novembre Nissan ha annunciato l'intenzione di tagliare 9.000 posti di lavoro a livello globale, il 70% dei quali nei reparti produttivi, e già in dicembre negli Stati Uniti sono stati eseguiti centinaia di prepensionamenti anticipati. Sulla base dei risultati della ristrutturazione e del calo delle vendite di veicoli elettrici - anche per via dell'assenza di modelli ibridi sul mercato a stelle e strisce,
Nissan intende rivedere i suoi piani di investimento e di produzione dei veicoli elettrici negli Usa, segnala lo Yomiuri, con la riduzione a quattro da cinque presso lo stabilimento di Canton, e un posticipo del progetto a lungo raggio al 2028. Il mercato del Nord America contribuisce a circa il 50% delle vendite globali della Nissan, ma la performance degli ultimi anni ha condotto ad una progressiva «stagnazione degli affari» per la terza casa auto nipponica. Secondo gli analisti, tuttavia, non è chiaro se Nissan sarà in grado di attuare il piano di ristrutturazione, a fronte delle potenziali ripercussioni dell'amministrazione Trump, e il rischio che ne deriverebbe dalla perdita di posti di lavoro a livello nazionale. Il presidente americano ha di recente manifestato la volontà di imporre una tariffa del 25% sulle importazioni dal Messico, una dinamica che danneggerebbe ulteriormente Nissan, che esporta circa 200.000 veicoli all'anno dal Paese confinante con gli Stati Uniti, pari a circa il 20% delle sue vendite in America.