Poste Italiane entra nelle Rc Auto. Ramo assicurativo: a 1,9 mld di euro i ricavi nel 2022

Poste Italiane entra nelle Rc Auto. Ramo assicurativo: a 1,9 mld di euro i ricavi nel 2022

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MILANO - Oltre agli obiettivi «relativamente sfidanti sulla strategia di distribuzione di prodotti assicurativi», che sarà fatta «in cross selling» tra danni e altri prodotti, Poste farà il suo ingresso nell’ Rc Auto. «La nostra intenzione sull’auto - spiega l’ad Matteo Del Fante ai giornalisti - è entrare: abbiamo pianificato dei numeri con un approccio graduale, molto timido forse e conservativo. Stiamo valutando - continua - la strategia migliore per ottimizzare il ritorno e i ricavi senza portarci a casa dei rischi che i nostri investitori non sono abituati ad avere».

Ma ecco il piano industriale nel suo complesso. Ingresso nel ramo assicurativo auto, nuova politica dei dividendi che si baserà su un incremento annuo del 5% anzichè sul pay out dell’80%, 15mila dipendenti in meno a fine piano conteggiate le 10mila assunzioni previste. Sono le principali novità della strategia di Poste Italiane denominata «Deliver 2022» presentata oggi alla comunità finanziaria a Milano. Un piano festeggiato dalla Borsa con un rialzo, a metà seduta, del 5 per cento. Un piano, che prevede 2,8 miliardi di investimenti, e si basa sulla valorizzazione di business fino a qualche tempo fa considerati anelli deboli del gruppo come la divisione corrispondenza e i pacchi (di cui si attende quasi il break even a fine piano grazie anche alla crescita dell’e commerce) e la rete dei 13mila uffici postali per cui non sono più previste chiusure. Il nuovo corso presentato oggi dall’amministratore delegato Matteo Del Fante poggia su quattro pilastri: la corrispondenza, pacchi e distribuzione, la new entry della divisione Pagamenti, mobile e digitale, i Servizi finanziari e i Servizi assicurativi.

Per ridurre i costi, è prevista a fine piano una riduzione del personale di 15mila unità al netto di 10mila assunzioni. Fino al 2022 è infatti pianificata una riduzione media annua di 3mila unità rispetto a un taglio medio annuo di 2.800 persone nel triennio 2015-17. Tra le nuove assunzioni il gruppo punta all’ingresso di 5mila esperti in ambito finanziario e assicurativo. Le uscite che, considerate le assunzioni, si aggireranno dunque su 25mila persone (5mila l’anno), avverranno «su base volontaria» grazie agli accordi sindacali. Lo ha precisato Del Fante che ha anche ricordato come in questo processo di rinnovamento il gruppo è favorito da un’alta età media, 50 anni, con un pensionamento medio a 60 anni. Sulle uscite a fronte delle assunzioni c’è già stato «un accordo formale con i sindacati».

Il piano industriale quinquennale firmato Francesco Caio e presentato a fine 2014 era basato su tre pilastri (la logistica, i pagamenti, il risparmio e assicurazioni) e prevedeva un ripensamento del servizio universale. Inoltre si pianificavano investimenti di tre miliardi di euro e si puntava ad arrivare a 30 miliardi di fatturato nel 2020. Il target sul fatturato del piano Caio non è confrontabile con quello del piano Del Fante, pari a 11,2 miliardi, visto che sono cambiate alcune modalità di contabilizzazione. Sul fronte occupazione, Caio prevedeva 8mila assunzioni e la riqualificazione di 7mila persone con programma la prosecuzione del piano di uscite agevolate dei dipendenti.

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Martedì 27 Febbraio 2018 - Ultimo aggiornamento: 28-02-2018 19:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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