Luca De Meo, ceo di Renault

Renault, ancora record nel 2024: l'utile vola a 2,8 miliardi (+21%). E la stampa francese incensa De Meo

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Nel 2024 il gruppo Renault ha registrato 56,2 miliardi di ricavi con una crescita del 7,4 % (+9% a tassi di cambio costanti) sul 2023 e un margine operativo storico che ha raggiunto i 4,7 miliardi pari al 7,6% dei ricavi. Escludendo l'impatto della Jv Horse con Geely ciò rappresenta una crescita del 15%. L'utile netto è cresciuto a 2,8 miliardi, con una crescita del 21% rispetto al 2023. Questo non tiene conto dell'impatto totale di Nissan pari a -2,0 miliardi dovuto alla minusvalenza da cessione di azioni Nissan, al contributo di Nissan e alla perdita di valore sulla partecipazione in Nissan. Il free cash-flow del gruppo Renault resta solido a 2,9 miliardi di euro rispetto ad una prospettiva finanziaria superiore o pari a 2,5 miliardi di euro, grazie alla performance operativa. In occasione dell'assemblea generale degli azionisti il prossimo 30 aprile verrà proposto dividendo di 2,20 euro (+19% rispetto all'anno scorso). 

Nel giorno della presentazione dei risultati record di Renault, con un utile di 2,8 miliardi per il 2024, Le Figaro pubblica un lungo articolo sul direttore generale, l'italiano Luca De Meo, ormai descritto come «salvatore» del gruppo automobilistico d'Oltralpe. «E' l'esatto opposto di Carlos Tavares'. Ecco come Luca de Meo ha rimesso Renault in pista», titola Le Figaro sul suo sito internet, aggiungendo che i dipendenti di Renault, come anche analisti e commentatori, non esitano a parlare della «remontada» del costruttore francese. «Mai avremmo potuto immaginare di rilanciare Renault a questi livelli in così poco tempo», dice un manager d'Oltalpe, citato dal giornale. «In quattro anni e mezzo - sottolinea Le Figaro - De Meo ha collezionato un gran numero di punti positivi». E nell'azienda l'inquietudine e i timori di declassamento hanno ceduto il posto a una certa fierezza.

«De Meo ha dato un'anima a Renault», commenta un consulente automobilistico, visibilmente conquistato dal lavoro del manager milanese - classe 1967 - trasferitosi sulle rive della Senna. «L'immagine del marchio è diventato cool Le auto sono belle, fanno di nuovo sognare». De Meo? «L'esatto opposto di Tavares», considera un esperto di automotive, citato dal giornale. Le Figaro, che prova a sintetizzare le caratteristiche umane dei due manager, evoca un Tavares «rigido e sicuro di sé". E un De Meo «astuto e - ancora - in grado di ascoltare gli altri per prendere le decisioni». 

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giovedì 20 febbraio 2025 - Ultimo aggiornamento: 12:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA