Sciopero dei benzinai dalle 22 di martedì i consumatori chiedono aiuto al governo

Sciopero dei benzinai dalle 22 di martedì
i consumatori chiedono aiuto al governo

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ROMA - Un richiamo ai petrolieri perchè non ci siano nuovi aumenti della benzina. Il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato interviene sul tema dei rincari dei carburanti che, puntuali come ogni anno, rendono più care le vacanze degli automobilisti. Intanto i gestori confermano lo sciopero dalle 22 di domani (fino alle 6 di venerdì) su tutta la rete autostradale. Mentre il Garante degli scioperi convoca le compagnie petrolifere per mercoledì per riattivare il dialogo con i sindacati.

Dopo i nuovi aumenti registrati oggi e nel week end, con la verde che costa in media 1,836 euro al litro e in alcune aree del Paese tocca punte di 1,877 euro, e il diesel a quota 1,739, oggi si è fatto sentire il ministro Zanonato, che ha detto di aver già disposto un richiamo ai petrolieri chiedendo loro di tenere conto della situazione del nostro Paese e perchè non ci siano aumenti. Il ministro ha comunque spiegato che «il rincaro è prevalentemente dovuto ad un aumento del greggio e della domanda e per questo i petrolieri aumentano il prezzo. Ma lo stacco, cioè la differenza tra quanto crescono i listini europei rispetto ai nostri, è minimo».

L'avvertimento non è però bastato ai gestori, che hanno confermato lo sciopero dei benzinai nelle aree di servizio poste lungo tutte le tratte autostradali, tangenziali e raccordi compresi, che scatta domani alle 22 fino alle 6 di venerdì 19 luglio. Per Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio, infatti, il Governo è rimasto «indifferente» alle loro denunce e non è stata fatta nessuna mediazione fra le parti per «impedire un vero e proprio 'olocausto economicò perpetrato ai danni di centinaia di imprese di gestione e di oltre 6.000 lavoratori cui viene violentemente sottratto reddito e posto di lavoro».

I rincari preoccupano i consumatori, con Adusbef e Federconsumatori che calcolano che i rincari significheranno 4-7 euro in più a pieno e chiedono al Governo di affidare alla Guardia di Finanza ispezioni a campione per verificare la natura degli aumenti. Anche l'Adiconsum chiede controlli ferrei sui petrolieri, ma anche che si dia il via all'accisa mobile. Mentre la Cisl chiede di sterilizzare i rincari attraverso una diminuzione delle accise. Intanto sul tema interviene anche il Garante degli scioperi, che ha convocato mercoledì 17 luglio i rappresentanti delle compagnie petrolifere Shell Italia, Eni, Tamoil Italia, Total Erg, Esso Italiana, Kuwait Petroleum Italia, Api, e il concessionario Autostrade per l'Italia per discutere i temi oggetto della vertenza che ha portato alla proclamazione dello sciopero. Una convocazione che non intende scongiurare lo stop, che anzi l'Autorità ritiene «conforme alla legge».

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Lunedì 15 Luglio 2013 - Ultimo aggiornamento: 17-07-2013 08:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA