Stellantis, consegne globali sopra le stime (+13% a 1,3 milioni), recupero in Usa (+35%). E il titolo corre in Borsa (+2,5%)
In un comparto auto in generale positivo in tutta Europa (+1,23% l'Euro Stoxx 600 di settore, con Renault +0,5% a Parigi e le tedesche in generale aumento), Stellantis è in vetta al Ftse Mib di Milano (+0,43%) con un rialzo superiore ai due punti, dopo i dati sulle consegne globali del terzo trimestre, in netto rialzo (+13% a 1,3 milioni) e superiori alle stime degli analisti. Inoltre, in attesa dei conti del terzo trimestre, che saranno pubblicati il 30 ottobre, investitori e analisti vedono una prospettiva di miglioramento dei volumi nel periodo giugno-settembre e di una migliore performance commerciale. Così il titolo sale al momento del 2,5% a 9,461 euro per azione, comunque ancora molto distante dal picco di 13,48 euro dello scorso febbraio. Va detto che le azioni, che pure cedono circa il 30% da inizio anno, sono sostanzialmente sempre in aumento dallo scorso 30 settembre (+17,5% alla chiusura di ieri, oltre +20% includendo il rialzo odierno).
A fare da traino alle azioni, come detto, è il rialzo delle consegne consolidate, in larga misura attribuibile al Nord America, sostenuto anche dalla crescita delle consegne su base annua in Europa allargata e Medio Oriente e Africa. Il Nord America, infatti, ha registrato una ripresa solida, con una crescita delle consegne di circa 104.000 unità, pari a +35% su base annua, comprese le prime consegne del Ram 1500 con motore Hemi V-8. Stando alle prime analisi, Stellantis ha interrotto una serie di due anni di calo delle vendite negli Stati Uniti, con il terzo trimestre che dà fiato ai concessionari. "Le consegne sono state leggermente meglio delle attese, grazie a un forte restocking in Nord America", spiegano gli analisti di Intermonte, sottolineando che "mentre le nostre stime si sono rivelate accurate per Europa e per il terzo motore, il dato migliore proviene dal Nord America grazie a un maggiore riassortimento trainato dal modello Ram V8". Bene anche l'Europa, con le consegne in aumento di circa dell'8%, 38.000 unità, grazie soprattutto all’avvio della produzione di quattro modelli su piattaforma Smart Car del segmento B, ovvero Citroen C3 e C3 Aircross, Opel Frontera e Fiat Grande Panda, che non erano in produzione nello stesso periodo dell’anno precedente.
"I benefici dell’avvio della produzione di questi nuovi modelli sono stati parzialmente compensati dalla diminuzione delle consegne di veicoli commerciali leggeri (Lcv) e dalle minori consegne in alcuni Paesi ad alto volume", ha detto la società. "Anche se i dati si confrontano con il terzo trimestre debole dello scorso anno (-20%), quando era stata temporaneamente ridotta la produzione per aggiustare l’eccesso di magazzino, i numeri sulle consegne sono leggermente migliori della nostra attesa sui volumi del secondo semestre, il mix in Nord America è sicuramente positivo", dicono gli esperti di Equita. In generale, gli analisti vedono segnali di miglioramento del gruppo sotto la guida del nuovo amministratore delegato, Antonio Filosa, che, fin dalla sua nomina (ratificata dall'assemblea degli azionisti lo scorso 18 luglio), ha espresso fiducia sul futuro del gruppo e, in particolare, degli stabilimenti italiani. Di questo il Ceo parlerà con i sindacati il prossimo 20 ottobre a Torino, con l'obiettivo di dare rassicurazioni su produzione e occupazione nei vari siti. Dal canto suo, l'azienda continua a mostrarsi ottimista e, in occasione della nomina del nuovo Cfo il 29 settembre (Joao Laranjo, che ha preso il posto di Doug Ostermann), ha confermato le guidance per l'anno "sotto tutti gli aspetti". Le guidance, vale la pena ricordare, erano state sospese ad aprile nel momento peggiore del caos dazi ed erano poi state reintrodotte con i conti del primo semestre.




