«Le difficolta vengono da lontano per la transizione di tutta l'industria automobilistica, che non e semplice. I motivi sono ovvi, si vendono meno auto in Europa e ci sono concorrenti che hanno fatto molti passi in avanti e questo ha consentito a una parte dell'industria Usa e cinese di essere piu avanti di quella Ue. E questo e ancora piu evidente da parte di Stellantis che negli ultimi anni e rimasta ancorata a vecchie strategie, cercando anche costi del lavoro piu remunerativi. Il punto non e spendere meno e fare le stesse auto, ma essere competitivi con le auto del futuro». Lo ha detto Paolo Gentiloni a Sky Tg24.
«Non cerchiamo alibi nelle regole europee», perche «il tema e se e in che misura la nostra industria sara capace di guardare al futuro con il sostegno dei governi». Ha proseguito Gentiloni. «Siamo indietro sulla componente elettrica - ha spiegato - e anche su quella digitale. Le auto cinesi hanno una competitivita maggiore e questo non dipende dalle regole europee ma dalla capacita di fare investimenti». L'Unione europea, ha aggiunto Gentiloni, «puo guardare alle esportazioni cinesi per capire come sussidiate dallo Stato» e «puo discutere di regolazione: tra due anni ci sara la clausola di revisione per il blocco dei motori termici. Ma il punto non e fermarsi sperando che i concorrenti si fermino anche loro, ma correre e capire in che misura i governi possono accompagnare la transizione. Guai a pensare che fermandosi uno e due anni si sara piu competitivi».