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Stellantis restituisce maxi-prestito Sace. Per agenzia Bloomberg è imminente, con un anno di anticipo

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TORINO - Stellantis è pronta a restituire, con più di un anno di anticipo, il prestito da 6,3 miliardi erogato nel 2020 da Intesa Sanpaolo a Fiat Chrysler con garanzia Sace. L’indiscrezione di stampa non trova per ora conferme ufficiali, ma il rimborso sembra imminente e potrebbe essere annunciato già domani. La notizia può essere un segnale che l’azienda è solida e ha liquidità, ma siccome il prestito era stato chiesto per portare avanti gli investimenti in Italia i sindacati temono che possa voler dire che Stellantis non vuole avere condizionamenti in vista del piano industriale atteso per il primo marzo. Per questo è partita l’ennesima richiesta al governo di convocare il tavolo, mentre la Fiom ritiene necessaria la mobilitazione dei lavoratori. «La restituzione anticipata fa pensare che l’azienda voglia avere totalmente le mani libere sugli investimenti e i non investimenti nel Paese» sostiene Francesca Re David, numero uno della Fiom. Negli ambienti vicini a Stellantis si fa notare, invece, che gli impegni assunti per l’Italia sono stati rispettati con gli investimenti a Mirafiori, Melfi e Pratola Serra e che i modelli continuano ad arrivare secondo i tempi previsti. Il via libera di Intesa Sanpaolo alla concessione a Fca Italy della linea di credito «a sostegno della ripartenza e della trasformazione dell’automotive in Italia» risale al 26 maggio 2020 e la restituzione del prestito era prevista entro tre anni.

La Corte dei Conti e il Ministero delle Finanze hanno approvato l’operazione a giugno 2020. Fca ha assicurato che il finanziamento sarebbe stato «destinato esclusivamente alle attività italiane e al sostegno della filiera automotive in Italia, composta da circa 10.000 piccole e medie imprese». Il prestito è stato chiesto per portare avanti il piano da 5 miliardi di investimenti per gli stabilimenti italiani, per le spese relative al personale e i pagamenti dei fornitori. «È disegnato per aiutare l’intero settore auto in Italia, serve a garantire liquidità in questo periodo», aveva spiegato il presidente John Elkann. Stellantis intanto si rafforza in Cina, dove prevede di acquisire una quota di maggioranza nella joint venture con Gac Group, passando dal 50% al 75%. Si tratta di «un cambiamento possibile grazie al nuovo quadro normativo che consente ulteriori investimenti stranieri nelle joint venture esistenti» e che permetterà di sviluppare il potenziale commerciale di successo del marchio Jeep in Cina. Un primo passo fondamentale «per razionalizzare le operazioni in Cina, come parte del piano strategico dell’azienda che sarà annunciato il primo marzo». Gac dice di avere «appreso dal sito internet di Stellantis» dell’intenzione del costruttore franco-italiano si salire nella joint-venture». 

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Giovedì 27 Gennaio 2022 - Ultimo aggiornamento: 30-01-2022 11:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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