
Stop diesel Euro 5 in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, Lega e Salvini decisi a scongiurarlo
Il vicepremier Matteo Salvini e la Lega sempre più decisi ad evitare il blocco dei diesel euro 5 in arrivo in alcune regioni del Nord. Se infatti non si interverrà tempestivamente dall' 1 ottobre prossimo rischiano di non poter circolare oltre un milione di auto in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. «Come già ribadito, la Lega è impegnata a livello locale e nazionale, a partire dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, per scongiurare il blocco dei diesel euro 5 previsto nei prossimi mesi in alcune regioni», afferma il partito dopo che il ministro dei Trasporti qualche settimana fa aveva annunciato che «stiamo cercando di scongiurare» il blocco. Come già nel 2023, quando il consiglio dei ministri stoppò il divieto dei diesel Euro 5 deciso dal Piemonte. Il decreto approvato allora dal cdm impegnava le Regioni del bacino padano, appunto Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, ad aggiornare i piani per la qualità dell'aria e stabiliva che nei comuni sopra i 30.000 abitanti il blocco dei diesel Euro 5 diventasse un obbligo dal primo ottobre 2025. Le quattro regioni del Nord si sono quindi attrezzate.
A dicembre il consiglio regionale del Piemonte ha approvato l'aggiornamento del Piano per la qualità dell'aria, che prevede anche il blocco dei veicoli diesel Euro 5 dal primo ottobre 2025 nei Comuni con più di 30mila abitanti. In Lombardia le limitazioni entreranno in vigore progressivamente in base alle diverse categorie (dal primo ottobre 2025 per le autovetture, dal primo ottobre 2026 per le categorie M2, N1 e N2 e dal primo ottobre 2027 per tutte le altre) nei comuni di Varese, Lecco, Vigevano, Abbiategrasso e S.Giuliano Milanese. Le autovetture diesel Euro 5 in circolazione nel 2023 in Italia, stando ai dati dell'Anfia (Associazione filiera industria automobilistica), sono oltre 3,7 milioni, su un parco auto circolante di oltre 40,9 milioni di vetture. Le auto Euro 5 sono quelle immatricolate a partire dal primo gennaio 2011. La nuova battaglia della Lega contro il divieto è iniziata nelle settimana scorse.
Il 17 maggio il partito di Salvini si diceva «impegnato, nelle Regioni e al governo, per evitare il blocco» e Salvini affermava: «da ministro dei trasporti non ritengo che la sostenibilità passi attraverso la condanna di chi usa l'automobile, la moto o il furgone per andare a lavorare», avvertendo che «quelle sono fesserie, sono follie che avvantaggiano altri mercati». Sulla vicenda è intervenuta anche la Regione Lombardia per chiedere di rivedere con l'Ue il blocco previsto. «Non possiamo essere i soli in Europa con un blocco che coinvolgerebbe più di mezzo milione di veicoli - spiega l'assessore all'Ambiente e al Clima Giorgio Maione - Bisogna riaprire la discussione con Bruxelles e Roma per trovare più risorse e soluzioni condivise».