Un parco auto

Tesla, Smart e Suzuki in tripla cifra lo scorso mese, ma il mercato auto in Germania fatica a riprendersi

di Mattia Eccheli
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BERLINO – I costruttori sono ottimisti, ma i clienti restano ancora lontani dai concessionari tedeschi. In giugno in Germania sono state immatricolate 274.152 auto nuove con una crescita del 24,5% rispetto allo stesso mese del 2020, escluso il quale si tratta del peggior giugno dalla riunificazione. Il bilancio del primo semestre è di 1,391 milioni di registrazioni, ossia un aumento del 14,9%. Rispetto alla media dei primi sei mesi degli anni che vanno dal 2015 al 2019 significa una flessione del 22%.

Il più grande mercato del Vecchio Continente continua a faticare, insomma. Gli incentivi favoriscono la conversione e le riduzione delle emissioni di CO2, scese in giugno del 19% (121,7 g/Km). Le vendite ai privati valgono un terzo dei volumi (33%) e confermano l'importanza del canale aziendale, che beneficia di agevolazioni più importanti rispetto all'Italia (ma i costruttori tedeschi hanno anche una quota di mercato più rilevante e incidono in maniera significativa sull'export e sul Pil).

Lo scorso mese tre marchi – Tesla, smart e Suzuki – sono lievitati addirittura in tripla cifra. La casa californiana del 431% con una quota dell'1,6%, quella sino-tedesca di quasi il 212% (0,7% di penetrazione) e quella giapponese del 210% (1,4 di share). Da inizio anno è invece smart a guidare la riscossa con volumi in aumento del 359%, mentre Tesla si ferma (si fa per dire) al 170%. Sia in giugno sia nel semestre va bene anche Alfa Romeo, che nonostante il richiamo del nome ha una quota attorno allo 0,1%.

In giugno il Biscione è cresciuto di poco meno dell'89% (con 347 unità è al doppio della debuttante Polestar, 152) e da inizio anno del 32,7%. Pochi i costruttori che hanno contabilizzato volumi in calo, ma tra questi c'è Mercedes che ha accusato un “crollo” del 19,3%. A Ford è andata anche peggio: -27,1%. Fanno compagnia ai marchi tedesco e americano anche le giapponesi Honda (-30,4%) e Mitsubishi (-21,3%), la svedese a trazione cinese Volvo (-20,8%) e la britannica a guida indiana Jaguar (-13,7%).

Con una penetrazione del 20,8%, Volkswagen si conferma il marchio più venduto (sarebbe una sorpresa se non fosse così), mentre Skoda, che fa parte dello stesso gruppo, è il brand estero più gettonato con uno share del 5,6%. Il primato della casa della Freccia Alata è insidiato dalla spagnola Seat, che grazie a una crescita dei volumi che ha sfiorato il 63% (31,4% nel semestre), ha raggiunto il 5,3%. Le immatricolazioni di auto elettrificate hanno continuato a crescere: +311,6% per le elettriche pure (33.420), +191,3% per le plug-in (31.314) e +153,1% per le ibride. Questi modelli hanno totalizzato una penetrazione del 40,1%. La quota delle auto a benzina è scesa in giugno al 39,5%, il doppio di quella delle vetture a gasolio (19,9%).

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Martedì 6 Luglio 2021 - Ultimo aggiornamento: 07-07-2021 18:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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