Matt Harrison, CEO e presidente di Toyota Motor Europe accanto alla nuova bZ4X elettrica, in occasione del Kenshiki, l'evento con il quale Toyota da 3 anni annuncia risultati e strategie per l'Europa

Toyota, nel 2021 in Europa chiude con 1,07 milioni e punta a 1,3 milioni nel 2022

di Nicola Desiderio
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BRUXELLES - Toyota chiuderà l’anno in Europa con 1,07 milioni di veicoli (Lexus e commerciali compresi) con un aumento di 80mila unità e il 6,3% di quota rispetto allo scorso anno e l’obiettivo di raggiungere 1,3 milioni e il 6,5% nel 2022. Numeri molto ambiziosi che sono stati annunciati in occasione del Kenshiki – l’evento con il quale la casa di Nagoya presenta le proprie strategie per il nostro Continente, giunto alla terza edizione – e saranno possibili grazie a Yaris Cross, la nuova Aygo X e l’inedita Corolla Cross insieme ad altre novità in ambito sportivo, come la Yaris GR Sport e la nuova GR86, e alla bZ4X, la prima elettrica delle Tre Ellissi basata sulla nuova piattaforma eTNGA, specifica per veicoli a batteria e che farà da base per altri 6 modelli entro il 2025. Entro quella data Toyota conta di vendere 400mila unità nel segmento C (Corolla, Corolla Cross e C-HR, tutte su piattaforma GA-C) e vuole fare 500mila unità all’anno con i suoi modelli basati sulla piattaforma GA-B (Yaris, Yaris Cross e Aygo X).

Per metà decennio il gruppo Toyota in Europa conta di vendere il 10% di elettrico, quota che crescerà al 50% nel 2030 ed è pronta al 100% per il 2035, se la legislazione lo imporrà e l’infrastruttura di ricarica sarà adeguata in tutto il Continente. Una prospettiva alla quale il costruttore giapponese si dice pronto, forte della sua esperienza nell’elettrificazione, ma evidentemente non auspica, nella convinzione che la transizione debba avvenire in modo graduale, permettendo a tutti di accedere ad una mobilità efficiente secondo una logica di diversità di tutte le forme di propulsione. Così come in natura la biodiversità è alla base dell’evoluzione, Toyota crede per arrivare alle emissioni zero in modo sostenibile, non solo considerando quelle prodotte dalle vetture, sia necessaria un’ampia gamma di soluzioni che vanno dal mille 3 cilindri non ibridizzato della nuova Aygo fino all’idrogeno, utilizzato sia per le fuel cell sia come combustibile per i motori a pistoni.

A questo proposito, Toyota ha presentato in occasione del Kenshiki, insieme a tante novità, la GR Yaris H2 prototipo che utilizza il formidabile 3 cilindri 1.5 della GR Yaris trasformato per bruciare idrogeno e già impiegato dalla Corolla nel campionato giapponese Super Taikyu. Il costruttore ha inoltre annunciato che inizierà ad assemblare a Bruxelles celle a combustibile che adottano la tecnologia messa a punto per la Mirai in moduli pronti per autobus, mezzi pesanti e da lavoro, treni, imbarcazioni e anche per impianti stazionari. Sfrutta un motore a pistoni alimentato a idrogeno anche la Lexus ROV (Recreational Offroad Vehicle), un piccolo buggy che ripropone un tema tecnologico, ma anche di immagine e di prospettiva per la gamma preannunciando nel prossimo futuro l’arrivo di un veicolo dalle dimensioni più contenute rispetto alla UX e di una filosofia che guarderà maggiormente alle prestazioni e al piacere di guida attraverso l’elettrificazione. Intanto la nuova NX, prima ibrida plug-in di Lexus ha già raccolto oltre 10mila ordini e oltre il 50% proprio nella versione ricaricabile. Per il 2022 è in arrivo l’elettrica RZ accanto alla nuova RX, anche lei disponibile in versione plug-in.

Le vendite di Lexus in Europa Occidentale sono già elettrificate al 96% e la previsione è di lanciare 20 modelli entro il 2025, la metà dei quali elettrici e ibridi plug-in con l’obiettivo di raggiungere le 130mila unità vendute e il 3% del mercato premium. È elettrificato complessivamente il 70% di tutto il venduto Toyota nei nostri mercati, grazie all’ibrido che – ricaricabile e non – riguarderà ancora l’80% delle vendite a metà del decennio. A questo proposito, la Corolla Cross porta al debutto la quinta generazione del sistema full-hybrid che Toyota introdusse nel 1997 con la Prius e nel 2022, compiendo 25 anni, raggiungerà i 20 milioni di autovetture prodotte. La casa giapponese guarda anche ai carburanti sintetici e di origine bio, gli stessi che il prossimo anno alimenteranno per regolamento la sua Yaris Rally1 ibrida plug-in e la GR010 impegnata del WEC, entrambe assi pigliatutto nel corso delle rispettive stagioni appena concluse, con la conquista del titolo Piloti e Costruttori rispettivamente nel WRC e nel WEC.

Per il futuro Toyota sta preparando una nuova piattaforma definita E3 (Emotion, Engagement e Energy) che prenderà gli elementi sia dalla eTNGA e sia dalla GA-C e le permetterà di essere impiegata per più stabilimenti e per più modelli ospitando più forme di propulsione e adattando i volumi produttivi ai diversi mercati. A livello strategico, il costruttore di Nagoya ha confermato per l’Europa le alleanze strategiche con Stellantis (mezzi commerciali) e con BMW (idrogeno). Tutte le fabbriche in Continente già impiegano energia rinnovabile al 100% e saranno ad impatto zero entro il 2030, 5 anni in anticipo rispetto alle altre sparse per il mondo, quando anche tutte le auto prodotte faranno a meno di materiali di origine animale e triplicheranno l’utilizzo di plastica riciclata riducendo di 20mila tonnellate quella vergine. Entro il 2025 tutti i tessuti per i rivestimenti degli interni saranno derivati al 100% da PET riciclato. Con queste misure Toyota Motor Corporation conta di continuare il proprio percorso verso le emissioni zero con uno sguardo allargato alla sostenibilità e all’impatto sociale.

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Domenica 5 Dicembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 07-12-2021 08:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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