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TOKYO - Toyota sospende oltre la metà delle catene produttive in Giappone a causa delle difficoltà nell’approvvigionamento delle parti di ricambio dopo il sisma di magnitudo 7.4 registrato lo scorso 16 marzo, sul versante nord orientale del Paese. Lo stop, che inizia lunedì, durerà fino a tre giorni, comunica la prima casa auto nipponica, e riguarderà 18 linee per l’assemblaggio delle vetture in 11 impianti diversi, che comporteranno la perdita di 20.000 veicoli. Già a inizio mese Toyota si era confrontata con altre problematiche scaturite da un attacco informatico a uno dei suoi fornitori, la Kojima Industries, determinando l’arresto di tutte le 28 linee di produzione in 14 stabilimenti per un’intera giornata. In questa occasione le criticità della logistica a causa del sisma hanno creato problemi anche la Subaru, costretta a chiudere tre fabbriche nella prefettura di Gunma per la durata di tre giorni. Il terremoto con epicentro a largo di Fukushima, registrato nella tarda serata di mercoledì, ha provocato tre morti e il ferimento di quasi 200 persone, oltre ad ampi blackout della corrente elettrica e criticità al sistema dei trasporti.
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