La Mirai fa il pieno di idrogeno

Toyota, rapporto speciale con Venezia. E Kinto offre l’idrogeno in car-sharing

di Alessandro Pinto
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VENEZIA - Elettrico, rinnovabili ed Idrogeno. La terza via di Toyota per la sostenibilità passa a Venezia, dove è stato inaugurato il primo car-sharing che include vetture fuel cell nella flotta della divisone aziendale Kinto, dedicata alle nuove forme di mobilità. Saranno tre le Toyota Mirai dislocate in altrettanti punti strategici della città, tra i quali ci sono l’aeroporto Marco Polo ed il parcheggio multipiano di piazzale Roma. I clienti potranno noleggiarle in modalità station-based (ritiro e consegna in luoghi predefiniti), in alternativa alle 50 vetture Toyota ibride disponibili. In produzione dal 2015, la Toyota Mirai è una berlina dalle dimensioni generose, è lunga 4,98 metri, giunta alla seconda generazione dal 2021. Il lungo cofano anteriore nasconde la tecnologia fuel cell a idrogeno che alimenta un motore elettrico da 182 Cv di potenza e 300 Nm di coppia, attraverso un pacco di 330 celle a combustibile a elettrolita polimerico.

Qui avviene la reazione tra idrogeno e ossigeno che genera l’energia dedicata alla trazione restituendo acqua come scarto. Mirai ha tre serbatoi di idrogeno per 5,6 kg di capacità, equivalenti a 650 km di autonomia complessiva con un pieno. Rifornimento che avviene in un arco temporale che oscilla dai 3 ai 5 minuti, con una procedura quasi identica al rifornimento di Gpl. È possibile farlo alla stazione di servizio Eni-live di San Giuliano, una delle due presenti in Italia ma l'unica operativa per il pubblico con idrogeno compresso a 700 bar. Garantisce il rifornimento di idrogeno alle vetture del car-sharing come ai mezzi pubblici ad idrogeno attivi nell’area di Venezia la cui flotta includerà presto a 90 autobus. Noleggiare la Mirai ha lo stesso costo orario degli altri veicoli (4 euro), con un bonus iniziale di 50 km gratuiti. Nato nel 2019, il marchio Kinto oggi conta oltre 90 mila utilizzatori sul territorio italiano distribuiti tra i servizi di mobilità più diffusi.

Tra i principali c’è Kinto One, il noleggio a lungo termine fino a 72 mesi; Kinto Flex, il noleggio a breve termine fino a un anno; Kinto Share, il servizio di car sharing anche per le aziende; Kinto Join, per il car pooling e la mobilità aziendale; Kinto Go, app multimodale che integra trasporti pubblici, taxi, micromobilità e parcheggi. Attualmente il servizio di car sharing è attivo nelle città di Venezia, Pescara e Ragusa, oltre che nel porto di Palermo. Città che custodiscono un pezzo del futuro della mobilità immaginato e sostenuto da Toyota, da anni favorevole all’approccio multi-solutions per affrontare il problema della transizione energetica. Quindi, oltre all’elettrico e all’ibrido, Toyota vede nell’idrogeno la terza strada possibile per offrire una tecnologia che contribuisca alla riduzione globale dell’inquinamento atmosferico e della conseguente riduzione dell’impronta carbonica.

Una tecnologia applicabile nella nautica o nei mezzi di trasporto di grandi dimensioni (compresi Tir e autocarri) incompatibili o quasi con i tempi di ricarica dell’elettrico. Un futuro con un parco auto misto, dove le vetture elettriche sono affiancate da quelle a idrogeno e da quelle alimentate da carburanti verdi come gli e-fuel. In Italia qualcosa si sta muovendo grazie ai fondi del Pnrr, con 3,64 miliardi di euro destinati a 61 progetti di Hydrogen Valley e 30 stazioni di rifornimento previste entro il 2026, che dovrebbero offrire uno stimolo importante per lo sviluppo della filiera industriale nazionale.

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martedì 1 luglio 2025 - Ultimo aggiornamento: 20:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA