Una fabbrica Toyota

Ucraina, case auto giapponesi sospendono attività in Russia. Toyota chiude fabbrica a San Pietroburgo, Mazda cessa forniture

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 TOKYO - Le principali case automobilistiche giapponesi si preparano a interrompere le operazioni in Russia come conseguenza dell’invasione di Mosca in Ucraina. Le criticità legate all’approvvigionamento delle forniture sono al centro della decisione di Toyota di sospendere la produzione nello stabilimento di San Pietroburgo, avviato nel 2007 e dove annualmente vengono assemblati circa 100.000 veicoli, tra cui il modello RAV4 e la berlina Camry, con una forza lavoro di 2.000 persone. «Al pari delle altre aziende mondiali, osserviamo quanto avviene in Ucraina con molta preoccupazione per l’incolumità delle persone coinvolte nel conflitto, e ci auguriamo che la pace possa tornare quanto prima», ha fatto sapere la Toyota in un comunicato.

Nella stessa direzione la decisione della Honda, che ha deciso di fermare l’invio delle proprie auto in Russia per le difficoltà nel sistema dei pagamenti dal momento che, a differenza di Toyota, le vetture vengono trasferite dagli Stati Uniti. Analoga decisione per la Mazda, che nel 2021 ha venduto in Russia circa 30.000 auto: la compagnia ha comunicato che le forniture di parti di ricambio ad una società locale di Vladivostok (est) termineranno quanto prima. In base ai dati del ministero delle Finanze nipponico, il mercato automobilistico e il suo indotto hanno rappresentato oltre la metà di tutto l’export giapponese in Russia nel 2020.

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Giovedì 3 Marzo 2022 - Ultimo aggiornamento: 04-03-2022 13:52 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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