La Commissione Ue "è consapevole che alcuni costruttori di auto sono preoccupati di non raggiungere il proprio obiettivo per le emissioni per il 2025» ma «diversi altri importanti costruttori sono fiduciosi e si oppongono alla modifica del quadro: la modifica delle norme» sulle multe «causerebbe una distorsione delle condizioni di parità e porrebbe tali produttori in posizione di svantaggio competitivo». Lo afferma il commissario per il Clima, Wopke Hoekstra, rispondendo a un'interrogazione sulle sanzioni che scatteranno dal 2025 previste dal regolamento sulle emissioni CO2 delle nuove auto.
L'interrogazione è stata promossa da un folto gruppo di eurodeputati dei gruppi di Europa delle Nazioni Sovrane, Patrioti per l'Europa e Conservatori e Riformisti, tra cui gli italiani della Lega Isabella Tovaglieri, Roberto Vannacci, Aldo Patriciello, Paolo Borchia, Anna Maria Cisint, Silvia Sardone, Susanna Ceccardi e Raffaele Stancanelli. Nella sua risposta il commissario olandese ricorda che le auto elettriche non «rappresentano l'unico modo per raggiungere gli obiettivi fissati», ma anche i veicoli ibridi, gli ibridi ricaricabili e l'impiego di veicoli più piccoli e più efficienti» possono contribuire. Conferma infine che non ci sarà un anticipo al 2025 della clausola di revisione, come richiesto a più riprese dal governo di Roma: «nel 2026 - si legge nell'interrogazione - la Commissione riesaminerà l'efficacia e gli effetti del regolamento» e il riesame si baserà sulla relazione relativa allo stato di avanzamento prevista entro la fine del 2025.