Auto elettriche in ricarica

Unrae, Italia ultima fra 5 maggiori mercati elettrico. Cardinali: «Crisi settore non dipende da Green Deal ma da assenza di visione strategica»

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“Attribuire la crisi del settore automobilistico al Green Deal è del tutto fuorviante: la flessione della produzione di autovetture nei principali mercati europei è una tendenza che caratterizza gli ultimi vent’anni, ben prima dell’introduzione delle norme del Green Deal. Peraltro, è in forte contrazione da molto tempo anche il mercato nordamericano, che con il Green Deal nulla ha a che fare”. Lo afferma il direttore generale dell'Unrae, Andrea Cardinali, sottolineando che “a penalizzare il settore sino ad oggi non siano state le normative, bensì l’assenza di una visione strategica e di politiche coerenti che avrebbero dovuto accompagnarle, per assicurare una transizione sostenibile, definita dagli obiettivi, economicamente e socialmente responsabile. In Italia, in particolare, il mercato è stato vittima e tuttora risente di un atteggiamento politico ondivago, che ha disorientato consumatori e operatori. Questo ha rallentato la transizione energetica, con impatti negativi sul percorso di decarbonizzazione, invertendo il trend di riduzione delle emissioni di CO2”.

Anche in novembre infatti, rileva Unrae, il Paese rimane in ultima posizione tra i Major Market per quota di mercato delle auto ricaricabili (ECV), pari all’8,4% complessivo, con un 5,3% per le BEV e un 3,1% per le PHEV. Lo stesso nel periodo gennaio-novembre 2024, con una quota di ECV al 7,4% (BEV 4,1% e PHEV 3,3%). L’Italia, con una media più elevata di quella europea, non sta contribuendo a raggiungere l’attuale obiettivo europeo. Meno che mai il nuovo e più stringente target del 2025-29, che è già seriamente a rischio, esponendo le Case auto al pericolo di sanzioni, che l’Acea ha stimato in 15 miliardi di euro per il 2025. “Non si può sanzionare il venditore – prosegue il Direttore Generale - se l’acquirente non compra ciò che è stato prodotto. Per evitare di affossare definitivamente gli investimenti nella transizione, è indispensabile cancellare le eventuali multe del 2025, in caso di sforamento dei limiti da parte delle Case automobilistiche”.

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Venerdì 20 Dicembre 2024 - Ultimo aggiornamento: 09:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA