
Unrae, troppo lenta la transizione verso l'elettrico. Anfia, mercato non decolla, nuovi incentivi operativi prima possibile
La transizione verso l'elettrico continua a procedere troppo lentamente: le auto Bev raggiungono a maggio una quota del 5,1%, in aumento rispetto al 4,8% di aprile e al deprimente 3,6% dello stesso mese del 2024, fortemente penalizzato dalla lunga attesa degli incentivi. Lo sottolinea l'Unrae. Anche le Phev - aggiunge - crescono al 6,4% contro il 5,7% di aprile e il 3,3% del maggio precedente. Complessivamente, le ecv arrivano all'11,5% del mercato, ma si è ancora lontani da uno sviluppo organico e sostenuto della mobilità a zero o bassissime emissioni. In questo scenario, lo scorso 19 maggio il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha annunciato, in modo del tutto inaspettato, la destinazione di 597,3 milioni di euro ad un nuovo programma per l'acquisto di veicoli a zero emissioni, utilizzando le risorse inizialmente destinate alla realizzazione di infrastrutture di ricarica pubblica.
Secondo l'Unrae «si è trattato di un'operazione non condivisa con la filiera e soprattutto ancora priva di indicazioni chiare, per quanto concerne attuazione e tempistica. Un annuncio che ora rischia di paralizzare il mercato e generare ulteriore incertezza per consumatori e operatori. È pertanto essenziale che il programma venga immediatamente definito e reso operativo, verificando allo stesso tempo la possibilità di modificare i numerosi vincoli attualmente presenti (rottamazione, Isee, residenza in aree funzionali, microimprese) che rischiano di compromettere la piena efficacia del provvedimento. «Ci troviamo davanti ad una nuova occasione mancata: sarebbe stato forse più opportuno impiegare le risorse disponibili sulla revisione della fiscalità delle auto aziendali, che da anni penalizza le imprese italiane. E' quanto mai urgente l'introduzione di un sistema premiale legato alle emissioni, intervenendo su detraibilità Iva, deducibilità dei costi e periodo di ammortamento, considerata la scadenza della Delega fiscale fra meno di tre mesi», commenta Michele Crisci, presidente dell'Unrae.
Il mercato italiano dell'auto "non decolla neppure a maggio" (-0,16% le immatricolazioni) e "purtroppo ci avviciniamo al giro di boa di un anno complicato sotto tanti punti di vista e i cui effetti negativi riverberano anche sul nostro settore. Nei primi cinque mesi il mercato è ancora in leggero calo rispetto a un già debolissimo 2024". Così Anfia commenta i dati sulle immatricolazioni di maggio, sottolineando che "è fondamentale che la misura dei nuovi incentivi previsti dal Mase chiarisca il perimetro dei beneficiari e sia operativa il prima possibile". Secondo Roberto Vavassori, presidente di Anfia, "dopo le contenute variazioni positive di marzo e aprile, il mercato auto italiano di maggio risulta stabile (-0,2%), penalizzato da un giorno lavorativo in meno rispetto allo stesso mese del 2024".
In questo contesto, l’annuncio dei nuovi incentivi per i veicoli a zero emissioni "rappresenta un elemento positivo e inaspettato per il mercato, che potrebbe conferire una nuova spinta alla domanda di vetture Bev, sebbene con il vincolo della rottamazione dei vecchi veicoli e dell’appartenenza a due fasce Isee", ha aggiunto. Guardando al mercato per segmenti, anche a maggio prosegue la crescita costante dei Suv, +6,7% e 57,4% di quota, mentre sul fronte delle alimentazioni mantengono il trend positivo sia le vetture elettriche (Bev) – con una crescita del 40,8%, ma con quote ancora deboli sia nel mese che nel cumulato (5,1%) - che le ibride plug-in (Phev), a +52,3%; bene anche il rialzo registrato da vetture mild e full hybrid, che aumentano del 12,1% nel mese.