Volkswagen Group, risultati “rispettabili” in linea con le attese, ma rivede le stime per il 2025. Ora offensiva negli Usa e in Cina

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Nel primo semestre Volkswagen ha realizzato 6,7 miliardi di euro di risultato operativo, inferiore del 33% rispetto al primo semestre del 2024. Il fatturato e' sceso dello 0,3% a 158 miliardi di euro. Per Oliver Blume, Ceo di Volkswagen, i risultati dell'azienda sono «rispettabili», tuttavia, non si possono negare le difficoltà. Parlando alla presentazione dei risultati del secondo trimestre 2025 e della prima metà dell'anno, Blume ha innanzitutto fatto riferimento ai dazi, che hanno già pesato per 1,3 miliardi nei primi sei mesi dell'anno. «Non si può pensare», ha detto Blume, «che la situazione sia temporanea». Ha aggiunto di confidare in un accordo tra la Commissione europea e l'amministrazione statunitense ma ha anche ricordato l'investimento per il mercato americano, ad esempio con un nuovo stabilimento nella Carolina del Sud. Blume ha poi confermato la strategia 'in Cina per la Cina': la cosiddetta offensiva con nuovi modelli avrà inizio nell'ultimo trimestre 2025, Volkswagen punta a recuperare il mercato cinese con trenta nuova modelli entro il 2027 e cinquanta entro il 2030. Positivi e incoraggianti sono i dati del mercato continentale: «in Europa abbiamo anche ampliato la nostra posizione di leader nel settore dell'elettromobilità, con una quota di mercato del 28%" ha sottolineato Blume. Che ha infine lodato l'accordo con i sindacati che permetterà di ridurre l'occupazione entro il 2030 (il taglio ammonterà complessivamente a 35.000 posti di lavoro) e quindi i costi di produzione.
Anche il secondo trimestre si chiude per Volkswagen con numeri non incoraggianti: l'utile netto cala da 3,59 miliardi dello stesso periodo del 2024 a 2,29 miliardi di euro, con una flessione di oltre il 36%. Complessivamente nel primo semestre 2025 l'azienda passa da 7,28 miliardi di utile a 4,47, con una perdita del 38,5%. Il colosso di Wolfsburg rivede al ribasso anche le previsioni per il rendimento operativo, inizialmente fissato tra il 5,5 e il 6,5 per cento, dovrebbe attestarsi tra il 4 e il 5. Le ragioni sono ormai note: incertezza politica complessiva, prezzi fluttuanti delle materie prime, crescenti limitazioni commerciali e tensioni geopolitiche, crescita della concorrenza e richieste sempre più particolareggiate sulle emissioni. In pratica: i dazi di Trump, le difficoltà in Cina e alcune misure europee starebbero frenando la crescita di Volkswagen. Legate alle difficoltà nel mercato cinese sono soprattutto i marchi di lusso, in particolare Porsche e Audi. Aumentano le consegne di veicoli ai clienti (+1,2 nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2024, +1,3 nella prima metà dell'anno), cala la produzione (-0,6 nel secondo trimestre). Il risultato operativo nel secondo trimestre 2025 cala del 29,4% (da 5,4 a 3,83 miliardi), in linea con quanto atteso dagli analisti
Numeri non esaltanti quelli di Volkswagen per il secondo trimestre 2025 e dunque complessivi di metà anno: il colosso di Wolfsburg rivede al ribasso anche le previsioni per il rendimento operativo, inizialmente fissato tra il 5,5 e il 6,5 per cento, dovrebbe attestarsi tra il 4 e il 5. Le ragioni sono ormai note: incertezza politica complessiva, prezzi fluttuanti delle materie prime, crescenti limitazioni commerciali e tensioni geopolitiche, crescita della concorrenza e richieste sempre più particolareggiate sulle emissioni. In pratica: i dazi di Trump, le difficoltà in Cina e alcune misure europee starebbero frenando la crescita di Volkswagen. Legate alle difficoltà nel mercato cinese sono soprattutto i marchi di lusso, in particolare Porsche e Audi. Aumentano le consegne di veicoli ai clienti (+1,2 nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2024, +1,3 nella prima metà dell'anno), cala la produzione (-0,6 nel secondo trimestre). Il risultato operativo nel secondo trimestre 2025 cala del 29,4% (da 5,4 a 3,83 miliardi), in linea con quanto atteso dagli analisti




