Wrc, doppietta Toyota al Rallye Monte-Carlo: Ogier (33 punti su 35), precede Evans. Terzo Fourmaux (Hyundai)
Wrc, Ogier (Toyota) allunga in testa al Rallye Monte-Carlo (Hyundai). Tänak (Hyundai), quarto, gli sfila 20''
Wrc, Toyota in testa nel Rallye Monte-Carlo: Ogier davanti a Evans. Poi Fourmaux (Hyundai). Neuville perde una ruota
DETROIT - Diceva Winston Churchill che «non c’è un momento sprecato nella vita se viene speso in sella». Parafrasando il primo ministro inglese, che aveva un debole per i cavalli, Ford ha regalato innanzitutto agli americani un modo per non sprecare l’esistenza al volante di una Mustang, la regina del North American International Auto Show (Naias), che ritorna in autunno a 1.300 giorni dall’ultima edizione, quest’anno decisamente meno globale. Il presidente Joe Biden ha visitato il salone nel primo dei due giorni riservati agli organi di informazione e ha rivendicato non solo gli sforzi dell’amministrazione Obama, di cui era vice, per salvare l’industria automobilistica nazionale, ma anche le politiche della propria, che ha varato investimenti per 135 miliardi di dollari a sostegno della svolta elettrica.
La Ford Mustang è in realtà alimentata da un motore termico. Tra l’altro di una cilindrata tutt’altro che indifferente: un V8 Coyote 5.0 litri da almeno 480 cavalli, che sarà anche il solo distribuito in Europa dove verrà commercializzato come GT Convertibile e Coupé, contraddistinte da una vistosa pressa d’aria sul cofano.
È «il più potente mai fabbricato da Ford per la GT». La Mustang poteva chiamarsi Cougar o Thunderbird II e poteva essere un fallimento, visto che per il primo anno /era il 1964) ne era stata prevista una produzione di appena 7.500 esemplari. Invece nel solo primo giorno di vendita, Ford aveva contabilizzato 22.000 ordini. La storia di un mito americano e di un’icona mondiale è nata a due passi da Detroit, a Dearborn, dove sono custodite tutte le carte che raccontano la storia di un modello che viene prodotto ininterrottamente da 58 anni e del quale ora debutta la settima generazione.
Il rivisitato modello strizza l’occhio soprattutto gli automobilisti più giovani che Ford corteggia con le livree esterne e abbinamenti cromatici interni (si possono scegliere anche le tinte delle cinture di sicurezza), oltre che con quattro colori dei freni Brembo. Che stuzzica con un cruscotto di ispirazione aeronautica realizzato attorno al conducente. Che seduce con un freno si stazionamento elettronico che funziona come uno meccanico e con una esperienza digitale definita «rivoluzionaria» con soluzioni riprese dal gaming basate su uno schermo centrale da 13,2” affiancato a quello del conducente da 12,4. Con il nuovo marchio Dark Horse, la Mustang torna anche alla 24h di Le Mans e alle corse (Gt3, Gt4 e Nascar).
Ad animare il Naias sono i tre grandi gruppi americani, tutti acquartierati a Detroit, oltre a Toyota, che ha uno stand di una certa rilevanza nel quale presenta sia la Mirai a idrogeno sia la Lexus RZ 450e. General Motors espone addirittura tre veicoli a zero emissioni, il primo dei quali è la declinazione elettrica del pick-up Chevrolet Silverado il cui prezzo d’ingresso parte da 39.000 dollari, tasse escluse. È un modello che arriva il prossimo anno e che sfida l’F-150 Lightning dell’Ovale Blu già in commercio. L’autonomia potenziale supera i 640 chilometri e la potenza sfiora i 670 cavalli. Con la Equinox Ev, il Cravattino propone una compatta accessibile (a partire da circa 30.000 dollari) e una percorrenza stimata fino a oltre 480 chilometri. La Blazer è un Suv da 4,88 metri di lunghezza per la quale viene ipotizzata un’autonomia fino a 515 chilometri. Il prezzo è più impegnativo: da 45.000 dollari. Jeep, uno dei marchi americani del gruppo Stellantis che nei giorni scorsi ha anticipato l’arrivo di quattro Suv a zero emissioni entro il 2025 (Avenger, Wagoneer S, Recon e un altro), a Detroit si concentra sull’offerta plug-in e su versioni speciali come il Grand Cherokee 4xe 30th Anniversary e la Wrangler Willys 4xe. Al pari degli altri numeri uno Mary Barra e Bill Ford, a Detroit c’è anche il Ceo del colosso transatlantico Carlos Tavares.
Lincoln e Buick esibiscono tre showcar che anticipano l’elettrificazione lussuosa. Lincoln L100 Concept è un vero e proprio soggiorno viaggiante, con superfici fluttuanti e misure imponenti che però non vengono diffuse. I pochi elementi che si distinguono nell’abitacolo sembrano usciti da una gioielleria. Il costruttore ne parla come di un «santuario»: per spostarsi, per rilassarsi e addirittura per riprendersi. Con il prototipo Star presenta un nuovo linguaggio stilistico con forme e dimensioni meno sfacciate che sembrano destinate ad un futuro più vicino, anche se sempre per un pubblico esclusivo. La Buick mette in vetrina la Wildcat Ev, il concept di una coupé elettrica a quattro posti (2+2) con la quale apre un nuovo capitolo della propria storia in termini di design, spalancando le porte al domani a zero emissioni.