Stellantis, la caduta non si arresta: -24,6% a 30.817 immatricolazioni novembre, -9,4% nel 2024
Fiat, versatilità al potere ed uno stile attraente. Pronto il rilancio grazie a modelli in linea con il suo Dna. Inizia la Grande Panda
Fiat, versatilità al potere ed uno stile attraente. Pronto il rilancio grazie a modelli in linea con il suo Dna. Inizia la Grande Panda
Basta digressioni esotiche fra vetture talvolta troppo lontane dal Dna Fiat. Il futuro – almeno quello imminente – del marchio torinese passerà attraverso due city car leggendarie che sono parte della storia di Fiat da sempre: la Grande Panda e la nuova 500 ibrida. In particolare, la prima sarà l’artefice del rilancio nel 2025 del marchio torinese perché il debutto è imminente, già il prossimo gennaio, e rappresenterà una svolta storica per la tradizione Panda. Non soltanto sarà la 4° generazione della mitica city car torinese, nata nel 1980 dalla matita di Giorgetto Giugiaro e prodotta da allora in otto milioni di esemplari attraverso altre due generazioni. Ma sopratutto cambierà taglia e destinazione d’uso.
Non più una piccola utilitaria da città, com’è la Panda odierna lunga 3,69 metri, ma un’auto più globale e versatile. Sfiorerà i quattro metri di lunghezza (399 cm) diventando praticamente una vettura del segmento superiore B, il più diffuso in Italia. Grazie alle dimensioni maggiorate e all’abitabilità interna, proverbiale asso nella manica di Fiat, la Grande Panda si candida a diventare la prima auto da famiglia, com’era una volta la Punto, e non più la seconda macchina per l’utilizzo squisitamente cittadino. La storia della Panda è fatta di corsi e ricorsi storici.
Ognuna di esse ha segnato un’epoca; la prima versione, quella del 1980 di Giugiaro, era una macchinetta versatile ed economicissima pensata per costare poco, con lamiere stampate diritte che ne determinavano il profilo squadrato. Poi venne la generazione successiva, del 2003, che si distingueva per una design più elegante, con forme morbide e sinuose e passò alla storia perché fu la prima Panda costruita in Polonia. Quella del 2012 invece era un profondo restyling della precedente, ma fu importante dal punto di vista simbolico perché rappresentò il ritorno della produzione della Panda in Italia, nella fabbrica di Pomigliano d’Arco.
La quarta generazione, che vede un ritorno alle forme squadrate della prima Panda ed abbonda sia di richiami stilistici al passato tra cui il nome stampato sulla lamiera, è basata su una nuova piattaforma STLA Smart adatta ad ospitare propulsori multi-energia. Si distinguerà per avere sia propulsione elettrica che ibrida: la prima Panda elettrica moderna, ad eccezione della sperimentale Elettra del 1990. Proprio la doppia motorizzazione è il motivo del ritardo per cui la Grande Panda non è stata lanciata nel 2024, anno del 125° anniversario di Fiat, ma debutterà soltanto il prossimo anno: Fiat, in un momento in cui l’elettrico vive una forte crisi specialmente in Italia, ha voluto aspettare che fosse pronta anche la versione ibrida per lanciare contemporaneamente le due motorizzazioni sul mercato. Una avrà il 1.2 mild hybrid da 100 cv mentre l’elettrica monta un nuovo motore da 113 cv (83 kW) con batteria da 44 KWh; nell’universo delle auto Stellantis sarà la seconda elettrica sotto i 25mila euro (dopo la Citroen C3), considerata un po’ la soglia psicologica di prezzo giusta per non spaventare i clienti ancora restii all’elettrico. E la vecchia Panda, quella attuale con motore 1.0 Hybrid da 70 cv? La “Pandina” come è affettuosamente chiamata per differenziarla dalla Grande Panda, continuerà ad essere prodotta; anzi ha trovato nuova vita perché Fiat ha compiuto un investimento oneroso nella fabbrica di Pomigliano per dotarla di Adas (sistema di assistenza alla guida) che con i nuovi regolamenti europei GSR 2 (General Safety Regulation) in vigore da luglio 2024 diventano obbligatori per tutte le auto in commercio.
Mentre la Grande Panda sarà prodotta in Serbia, a Kraguievac, le fabbriche italiane e specialmente quella di Mirafiori torneranno centrali nelle strategie industriali Fiat: a Torino e non più in Polonia sarà prodotta a fine 2025 la nuova versione di 500 Hybrid che sarà basata sull’attuale piattaforma della 500 elettrica. E sempre a Mirafiori dal 2026 verrà costruita anche una rinnovata 500e che soppianterà l’attuale elettrica e che sarà basata su una piattaforma modificata con batteria di maggiore capacità; due soluzioni tecniche che dovrebbero risolvere i punti deboli dell’attuale 500e, prezzo elevato e autonomia ridotta.