Suzuki cambia marcia e la Vitara alza il tiro: sarà anche a batterie. Swift resta un’icona
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Nome dalla tradizione, ma con l’aggiunta di una “e” che dice tutto. La Suzuki eVitara è il primo dei 5 modelli elettrici globali previsti entro il 2030 e il primo basato su una piattaforma nativa, denominata Heartect-e, frutto della collaborazione con Toyota con il costruttore di Hamamatsu che si appresta ad affrontare un 2025 cruciale. E non solo per l’arrivo della nuova nata, ma anche per l’abbandono forzato della Ignis dai listini, ennesima vittima delle normative sulle emissioni dopo un’altra icona, la Jimny. Nel frattempo le vendite nella prima metà dell’anno vanno bene sia in Europa (118mila unità, +2%) sia globalmente (+5%) dopo un 2023 da 3,2 milioni di pezzi fabbricati. Del resto anche in Italia i dati sono rosei: oltre 32mila targhe (+7,8%) e una quota del 2,4% nei primi 10 mesi. La spinta arriva anche dalla nuova Swift che rimane fedele alla sua filosofia con uno stile inconfondibile, dimensioni contenute (è lunga 3 metri e 86) ma con tanto spazio dentro, trazione anteriore e integrale e un nuovo 3 cilindri 1.2 mild-hybrid, con cambio manuale o automatico CVT, che permette di tenere le emissioni al di sotto dei 100 g/km di CO2. La grande novità per il 2025 sarà invece la eVitara è lunga 4,27 metri ed ha uno stile insolitamente sofisticato per una Suzuki, ma comunque forte e compatto, e lo stesso dicasi per un abitacolo dove finiture ed elettronica vanno ben oltre gli standard di un costruttore che ha sempre anteposto il sodo ai lazzi.
All’interno troviamo sedili con pelli lisce e traforate, microfibra e tessuto, insieme a superfici morbide e nero lucido, particolari di stile in metallo, illuminazione ambiente in 12 colori, tetto panoramico e una strumentazione su un unico grande pannello digitale, ma senza rinunciare a pulsanti e manopole. Lo spazio non manca ed è modulabile grazie ai sedili posteriori abbattibili e scorrevoli. La batteria è del tipo cell-to-pack (senza moduli) con celle “blade” al Litio-Ferro-Fosfato (LFP), una chimica dotata di prestazioni inferiori alla NMC, ma più affidabile, sicura e durevole. Il caricatore a 11 kW in corrente alternata o a 150 kW in continua permette anche il cosiddetto V2G. La versione con l’accumulatore da 49 kWh di capacità ha un motore anteriore da 106 kW, quella da 61 kWh ha 128 kW e 135 kW con l’immancabile trazione integrale a gestione elettronica studiata anche per i terreni più difficili. Tre le modalità di guida (Normal, Eco e Sport) insieme a quella “one pedal”, davvero comoda in città.
La Suzuki eVitara sarà prodotta in India dalla prossima primavera e arriverà da noi nel corso dell’estate, ma non sostituirà la Vitara attuale, tra l’altro oggetto di un recente restyling, e dotata di motori elettrificati, mild-hybrid a 48 Volt e full-hybrid a 140 Volt.