Gli indiani di Mahindra sono visionari: i “nativi” della Formula E sempre presenti nel campionato zero emission
Nissan profeta in patria: con Rowland conquista la pole nel primo ePrix giapponese della FE. Maserati battuta per 21 millesimi
Frijns (Envision) “vola” sul bagnato. L'olandese il più veloce nelle prime libere dell'EPrix di Tokyo. Poi Mortara (Mahindra) e Günther (Maserati)
ROMA - Un campionato difficile, combattuto, dove contano anche i dettagli e che del pilota esalta la capacità di riflettere più dell’ardore agonistico. Così è la stagione 4 di Formula E che vede in testa Jean-Éric Vergne con la sua Techeetah, squadra di Shanghai che al pilota francese deve ben 109 dei 127 punti che la pongono in testa alla classifica dei costruttori. E non certo per incapacità del suo compagno che risponde al nome di André Lotterer, vincitore 3 volte alla 24 di Le Mans (2011, ’12 e ’14), ma alle prime armi con le monoposto elettriche. Vergne ha alle spalle 4 stagioni in Formula 1 con la Toro Rosso (2011-2014, 51 punti conquistati), è collaudatore Ferrari e soprattutto è un veterano della Formula E sin dalla prima ora, ma mai si era mostrato così efficace e maturo. Oltre infatti ad aver vinto due gare con tanto di super pole, è l’unico ad averle chiuse tutte e punti.
Qualunque cosa succederà sabato all’Eur, sarà ancora lui in testa al campionato perché il più immediato inseguitore è lo svedese Felix Rosenqvist che, a bordo della sua Mahindra motorizzata Magneti Marelli, è l’unico ad avere fatto strike allineando nel round 2 di Hong Kong i 3 punti delle super pole, i 25 della vittoria e quello che spetta a chi fa il giro più veloce. Terzo è Sam Bird (76) su DS, quarto Sebastién Buemi (52) su Renault, campione del mondo nella stagione 2 e pilota Toyota nel WEC, e quinto Nelson Piquet jr (45) su Jaguar, vincitore di stagione 1 e figlio d’arte insieme e Nicholas Prost che è al volante della Renault. Il team francese ha messo in bacheca tutti e 3 i titoli assegnati finora e al momento è quinta dietro a DS (93) e Jaguar (86).
Nella graduatoria per piloti, solo decimo è il campione uscente Lucas Di Grassi (21) che ha chiuso a zero punti le prime 4 gare scontando la mancanza di affidabilità dell’Audi. Il team tedesco, al suo primo anno ufficiale in Formula E, è sesto in classifica con 58 punti, grazie ai 37 punti di Daniel Abt, vincitore a Santiago del Cile grazie soprattutto ad un cambio macchina a tempo di record. Abt aveva tagliato il traguardo per il primo anche al round 1 di Hong Kong prima che la sua E-Tron FE04 non fosse squalificata per irregolarità tecniche. La signora degli anelli comunque va sempre più forte e Di Grassi ha promesso battaglia nella seconda metà del campionato che, dopo aver toccato l’Estremo Oriente (due tappe ad Hong Kong), l’Africa (Marrakesh), e l’America Latina (Santiago e Città del Messico), sbarca in Europa per un ciclo di quattro gare che parte proprio da Roma.
A seguire, ci saranno Parigi (28 aprile), Berlino (19 maggio) e infine Zurigo (10 giugno) che saluterà il ritorno in Svizzera, dopo quasi 64 anni, di una gara motoristica. Il paese elvetico infatti decise nel 1954 di vietarle a seguito del più grave incidente nella storia automobilistica, avvenuto l’11 giugno 1954 a Le Mans con la morte di 83 persone tra il pubblico e altri 120 feriti. L’ultima gara corsa nei Cantoni fu il Gran Premio di Formula 1 del 22 agosto 1954, corso a Berna, sul circuito di Bremgarten e vinto da Juan Manuel Fangio che a bordo della sua Mercedes SLR 300 “freccia d’argento” avrebbe conquistato in quell’anno il secondo dei suoi 5 titoli mondiali. La stagione 4 si chiuderà così come si è aperta, con un doppio round consecutivo, ma stavolta a New York City (14-15 luglio), precisamente a Brooklyn. A rendere “elettrica” l’atmosfera penserà lo sfondo: Ellis Island, la Statua della Libertà e l’inconfondibile skyline di Manhattan.
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