Giovanni Malagò, presidente del CONI

Malagò: «Sport e spettacolo, Roma doveva essere in questo cerchio magico»

di Giovanni Malagò
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Una sfida avvincente che è già sinonimo di successo. Perché nasconde un modo originale di leggere il mondo della velocità, coniugando la tecnologia allo spettacolo e puntando sull’innovazione. È uno scatto in avanti, la capacità di saper leggere tra le pieghe della realtà per valorizzare un patrimonio immenso, che è la sintesi di emozioni e tradizione, riuscendo a compenetrare le esigenze dello show con quelle dei grandi contesti urbani. La Formula E è la nuova frontiera da esplorare, una conquista coraggiosa che schiude un futuro costellato di premesse incoraggianti da decodificare con la scelta di puntare su veicoli elettrici. Ò

Dietro c’è infatti una scelta che parte da lontano, da quel 2012 in cui la FIA guidata dal presidente Jean Todt aprì le porte a una nuova prospettiva, immaginando un domani che fosse veloce quanto le esigenze globali delle grandi città. Un nuovo concept, ambizioso e intelligente, che trasla il grande spettacolo delle corse su strada nel cuore dei centri abitati, esaltandone l’identità senza intaccarne lo spirito. Per chi ama il mondo delle auto - ed è orgoglioso delle proprie origini - è certamente un motivo di particolare soddisfazione celebrare l’arrivo sulle strade di casa di questa grande kermesse. Roma che dà il benvenuto all’E-Prix è una cartolina inedita, è un circuito di quasi 3 km che profuma di storia e inebria i protagonisti del nuovo che avanza. Si tratta di una opportunità dalle enormi potenzialità, la prima assoluta, capace di abbracciare un modello che continua a crescere in modo esponenziale rappresentando un riferimento sempre più concreto per addetti ai lavori, squadre e piloti.

I numeri tratteggiano in modo eloquente l’interesse che si sta sviluppando intorno a questo fenomeno, un fermento che non è solo curiosità ma vivido entusiasmo, la sensazione di qualcosa di importante che prende largo. Non poteva non esserci la Capitale d’Italia in questo cerchio magico che contempla i luoghi più iconici del mondo, chiamati a ospitare una competizione che sa essere tante cose in una. È una occasione da non perdere per assistere a una gara dai grandi contenuti, ma soprattutto per apprezzare l’arrivo delle monoposto internazionali, che vuol dire rileggere la gara attraverso una innovativa chiave di lettura.

È il segreto di un approccio che sa orientarsi in una direzione importante, la “Formula” decisiva per guadagnare terreno senza perdere appeal, coinvolgendo ogni appassionato in un percorso da condividere per costruire un modo alternativo di concepire la competizione. Questo è il plus decisivo che fa la differenza, demarca il confine con il passato senza rinunciare all’aspetto più spettacolare. Sarà una sfida all’ultimo respiro, da vivere sorpasso dopo sorpasso, con il cuore in tumulto, ma accompagnati dalla certezza che si è entrati in una nuova epoca.
L’opzione elettrica è chiamata ad agire in profondità e si deve lavorare per eliminare ogni profilo di rischio per l’ambiente. Occorre affinare tecniche e soluzioni per varare scelte sempre più caratterizzate dalla lungimiranza con l’obiettivo di tagliare il traguardo della piena sostenibilità, consegnando un’eredità che deve indicare - alle nuove generazioni - un indirizzo da non dimenticare.

Roma sarà quindi teatro di un laboratorio avveniristico, fusione tra la competitività di alto profilo e il progresso, con la possibilità di avviare un programma che deve essere sempre più all’altezza delle sfide destinate a contrastare il cambiamento climatico e l’inquinamento, entrando in punta di piedi anche nelle città più raffinate e conferendo loro maggiore fascino, non alterandone mai i prestigiosi lineamenti. Qualche anno fa sarebbe stato forse impensabile ipotizzare uno scenario del genere, oggi viviamo la new age dello sport automobilistico che anela a raggiungere un prototipo da trasferire nella quotidianità.

C’è l’attesa dei grandi eventi a fare da sfondo all’arrivo della Formula E a Roma. E sarebbe stato miope non cogliere l’opportunità di consegnare una vetrina d’eccezione al nuovo format, disperdendone anche gli innegabili vantaggi. Il connubio tra sport e turismo è un asse d’acciaio, inossidabile, un volano che sa regalare un indotto importante soprattutto quando si ha la possibilità di sfruttare un panorama mozzafiato come quello offerto dalla nostra amata città, che rappresenta un unicum e può essere la scintilla per accendere un meccanismo speciale da abbinare al movimento.

Queste manifestazioni sanno innescare un processo virtuoso, sanno produrre nuova economia e occupazione, creando le condizioni per una crescita che non è solo potenziale, ma certificata da un passato munifico di riscontri tangibili. Ed è altrettanto fondamentale ricordare che una perfetta riuscita a livello organizzativo rappresenti un’istantanea da diffondere a livello internazionale, rilanciando l’immagine vincente del nostro Paese attraverso la Capitale. È questa la direzione giusta, di un’Italia che fa leva sullo sport e di uno sport che solleva l’Italia, come traino essenziale e naturale di una tradizione che ci appartiene e che può costituire l’orizzonte terso cui tendere lo sguardo. Sono sicuro che la Formula E a Roma sarà un grande successo, una “prima” da consegnare alla storia, favorendo l’avvento di una rivoluzione tecnica e culturale. In nome della velocità, nel segno dello sport.
 

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Venerdì 13 Aprile 2018 - Ultimo aggiornamento: 14-04-2018 09:14 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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2 di 2 commenti presenti
2018-04-13 20:40:10
un gran premio senza il rombo dei motori...??????
2018-04-14 06:11:43
Ringraziamo commossi tutti i romani che votano il partito di genova,torino e milano. non bastavano la lega e berlusconi a portare soldi e lavoro al nord, ora abbiamo anche il partito che fa il pieno di voti al sud. Poi leggiamo che l'italia è a due velocità. Grazie!