Alcune Vespa molto originali in una delle sale del nuovo Museo Piaggio a Pontedera

Nuovo Museo Piaggio, un ponte fra passato e futuro in un viaggio lungo 130 anni

di Antonino Pane
  • condividi l'articolo

PONTEDERA - Il Museo dei ricordi, delle emozioni. Ma anche della tecnologia, delle evoluzioni. Un luogo dove le intelligenze si sommano e dimostrano come le soluzioni spesso sono frutto della capacità di immaginare il futuro. E di nuovi spazi del Museo Piaggio di Pontedera c’è già lo spazio per Gita, il robot che ti segue per strada sgravandoti dai pesi che ti porti dietro. Roberto Colaninno, il patron della galassia Piaggio, ha accostato la prima Vespa, quella del 1946 a Gita: «Intelligenze in movimento che hanno avuto e hanno la capacità di immaginare i bisogni della gente. Qui custodiamo l’insegnamento che ci arriva dalla nostra storia e, allo stesso tempo, continuiamo a scriverla, perseguendo la strada dell’innovazione continua, seguendo con coerenza e capacità di visione gli stessi valori che ci guidano da oltre 130 anni». Ieri e oggi. I duemila metri quadrati aggiunti ai tremila esistenti hanno consentito di esporre i cimeli accanto ai modelli di oggi. E così con un solo colpo d’occhio vedi i primi modelli di Vespa Primavera accanto a quella Anniversario, messa in produzione quest’anno per festeggiare i cinquant’anni di vita di questa icona.

Seicentomila visitatori in 18 anni, trentamila ogni 12 mesi, e ora il tanto atteso rilancio, con tanto spazio in più per completare le collezioni per esporre i modelli che hanno segnato la storia del loro marchio con la fantasia, le prestazioni, con la capacità di interpretare, appunto, i bisogni della gente in ogni latitudine del mondo. Il Gruppo Piaggio è presente con i suoi brand (oltre a Piaggio, Vespa, Moto Guzzi, Aprilia, Gilera, Derbi, Ape) in India, in Vietnam, in Cina, in Indonesia. Lo sviluppo economico e sociale di quei popoli è accompagnato da questa azienda italiana con nuove soluzioni di mobilità, per rendere la vita di tutti sempre più semplice e sostenibile. Così come avviene in Europa e negli Stati Uniti dal dopoguerra ad oggi. E le testimonianze di tutto questo a Pontedera sono visibili. Il museo non mette in mostra solo splendidi veicoli e macchine di grande ingegneria, racconta tante storie, fatte di ingegno straordinario e di grande coraggio, di emozioni, di competizioni e di vittorie, di trasformazioni tecnologiche, economiche e sociali.

Ed è così che all’ingresso del Museo troneggia, muscolosa, un esemplare della produzione ferroviaria di Piaggio: una motrice ferroviaria, la M2 DE 54, del 1936, utilizzata dalle ferrovie Calabro-Lucane. E poi all’interno emozioni e sorprese si alternano ritmo continuo. Ecco tutta la gamma di Ciao, da primo all’ultimo. E la Vespa con i pedali, uno stratagemma usato per ottenere l’omologazione di velocipede sul mercato francese. E le Gilera, le Moto Guzzi, le moto che hanno fatto stropicciare gli occhi e generazioni e generazioni di italiani vincendo titoli su tutte le piste del mondo. E le ereditiere dei trionfi sportivi, le Aprilia da quelle di Valentino a quelle derivate per l’uso stradale.
 

  • condividi l'articolo
Mercoledì 9 Maggio 2018 - Ultimo aggiornamento: 16:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti