Porsche Digital corteggia nuovi clienti del marchio offrendo applicazioni e servizi inediti

Porsche Digital corteggia nuovi clienti del marchio offrendo applicazioni e servizi inediti

di Mattia Eccheli
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STOCCARDA – Più giovani e più informatizzati. Porsche Digital corteggia potenziali nuovi clienti del marchio offrendo applicazioni e servizi inediti, almeno in parte. Per il momento sono quasi tutti concentrati tra Germania e Stati Uniti, con pochi altri paesi coinvolti, ma l'obiettivo è quello di estenderli a molti mercati. Per la RoadTrip, ad esempio, una soluzione che offre percorsi da guidare, pare ci sia una grande richiesta anche dall'Italia.
 

È un'alternativa ai semplici sistemi di navigazione, pur assicurando tracciati, suggerimenti su ristoranti ed alberghi. Il costruttore vuole coinvolgere anche automobilisti di altri marchi e consigliare itinerari emozionanti e diversi, tagliati su misura. Al costo non indifferente di 99 euro al mese e per il momento nella sola Germania i clienti della casa di Zuffenhausen possono assicurarsi i servizi di Porsche 360+. Al telefono (immediatamente), in chat (nel giro di 5 minuti) e via mail (nell'arco di un'ora) gli utenti possono ottenere risposte a domande di qualsiasi tipo: da quelle quasi banali sugli orari di un volo a quelle più complesse sull'organizzazione di una vacanza fino a quelle personali come un regalo per la moglie in occasione dell'anniversario di matrimonio.

Porsche Digital, costituita nel 2016 con 3 persone e che attualmente lavora con 80 collaboratori tra Ludwigsburg, Berlino, Tel Aviv, Shanghai e la Silicon Valley, immagine un mondo virtuale nel quale i propri utenti possano venire alleggeriti da quasi ogni incombenza. «Siamo un marchio lifestyle», fa sapere il costruttore. Le app rispondono alle esigenze di clienti certamente fuori dal comune e quasi certamente con un reddito sopra la media.

Con Porsche Host, attivo fra Los Angeles e San Francisco, la casa tedesca vuole estendere la potenziale platea di clienti. Si tratta di una app che permette ad un numero limitato (da Porsche) di proprietari di mettere a reddito le proprie vetture, adeguatamente esaminate dallo stesso costruttore e debitamente assicurate. È una formula di prestito tra privati sviluppata con la start-up Turo (in cui ha una partecipazione anche Mercedes) che consente di mettersi al volante di una Porsche a partire da 120 dollari al giorno. Il meccanismo ha funzionato: la decina di “noleggiatori” ha aumentato il numero delle vetture (adesso 30) mentre l'età media dei fruitori (35 anni) è stata decisamente abbassata rispetto a quella dei clienti di Porsche. Con questa formula praticamente chiunque può provare il piacere guidare una Porsche.
 

 

Non tutti acquisteranno una macchina di Zuffenhausen, ma il nome del marchio e l'esperienza di guida vengono veicolati ad un costo bassissimo. «Una campagna pubblicitaria sarebbe più costosa e raggiungerebbe probabilmente il nostro pubblico tradizionale», spiegano da Porsche Digital. Porsche inFlow è, invece, un'operazione tedesca: è una sorta di renting a medio termine con un impegno minimo di sei mesi che non prevede alcun anticipo né alcun riscatto. Per la Porsche si paga "solo" un canone mensile.

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Mercoledì 20 Marzo 2019 - Ultimo aggiornamento: 19:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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