La Bentley Continental GT Convertible

Bentley Continental GT Convertible, al volante della cabrio più veloce che c'è

di Giampiero Bottino
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MILANO - Alla guida di un sogno. Che tale è non solo per la suggestione di un marchio leggendario, né per il lusso esclusivo e l'eccellenza tecnologica. Ma soprattutto perché è destinato a restarlo per la stragrande maggioranza degli appassionati che farebbero carte false pur di impugnarne il volante, ma che non possono (o vogliono) staccare un assegno da 192.000 euro per realizzarlo.
 

 

Cifra stimata per difetto, perché la «First edition» della Bentley Continental Gtc di terza generazione che abbiamo provato su un percorso «libero» attorno a Milano supera nettamente – grazie alla robusta dose di optional – i 245.000 euro per entrambe le declinazioni disponibili, che si differenziano sostanzialmente per le esclusive livree «Orange flame» e «Sequin blue».

A rendere particolarmente intrigante una vettura di per sé straordinaria concorre il fascino della capote in tela a comando elettrico che si apre in 19 secondi anche in movimento, fino a 50 km all'ora e che, grazie al sofisticato e originale sistema di ripiegamento «a zeta», minimizza l'ingombro nel bagagliaio quando si viaggia a cielo aperto. Una soluzione, garantiscono alla Bentley, capace di ridurre di tre decibel la rumorosità dell'abitacolo, ora analoga a quella del coupé della generazione precedente, nonostante il leggero ma evidente sibilo che a capote chiusa abbiamo avvertito al posto di guida dell'esemplare in prova, evidentemente di pre-serie e come tale utile proprio per evidenziare ed eliminare anche la minima imperfezione.

Un piccolo – ed episodico – neo che non inficia il giudizio su un'auto vicina alla perfezione, il cui abitacolo rafforza con le cuciture realizzate a mano la sensazione di trovarsi in un lussuoso salotto nel quale lasciarsi coccolare viaggiando a capote abbassata in ogni stagione, grazie alla sofisticata funzione scaldacollo che, integrata nei sedili Comfort a 20 regolazioni, avvolge delicatamente con il suo flusso d'aria i poggiatesta a regolazione elettrica.

Un ambiente raffinato dove il mix tra tecnologia e tradizione trova l'espressione più evidente nel Bentley Rotating Display che ruotando su se stesso mostra tre differenti facce: una superficie in radica che non interrrompe la linearità della plancia, un grande display digitale da 12,3 pollici oppure i tre classici ed eleganti quadranti analogici del cronografo, della bussola e del termometro della temperatura esterna.

Un'auto sportiva non solo nel look, ora più scolpito e raffinato, ma anche e soprattutto nel comportamento dinamico propiziato dai 635 cv e 900 Nm di coppia massima messi a disposizione dal poderoso 6.0 a 12 cilindri (6 dei quali disattivabili quando il loro apporto non serve) al quale la configurazione a W ha regalato un ingombro del 24% inferiore rispetto a un più tradizionale V12. La prova su strade aperte al pubblico non ci ha permesso di verificare di persona la velocità massima dichiarata di 333 km/h, ma ha consentito di assaporare fino in fondo l'eccellenza dell'assetto (la struttura è diventata più leggera del 20% e più rigida del 5%), l'equilibrio delle prestazioni, l'accelerazione bruciante, la tenuta di strada impeccabile, favorita dalla trazione integrale, e la piena sintonia tra il motore e il cambio doppia frizione a 8 rapporti.

L'ennisma conferma della vocazione Bentley per le Granturismo di livello top rappresenta il più bel regalo che la casa di Crewe potesse fare a se stessa – e ai suoi fortunati clienti – per festeggiare degnamente il centesimo compleanno.

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Venerdì 26 Aprile 2019 - Ultimo aggiornamento: 12:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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