PSA svela il 1.5 BlueHDi, nuovo motore diesel che abbatte consumi ed emissioni

PSA svela il 1.5 BlueHDi, nuovo motore diesel che abbatte consumi ed emissioni

di Giampiero Bottino
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MILANO - Il diesel è ormai condannato in via definitiva? Tutt'altro, con buona pace di tutti coloro che, per pregiudizio, disinformazione o un mix di entrambi sembrano considerarlo la causa principali dei mali ecologici del pianeta. Soprattutto in Europa, dove ha trovato il suo terreno ideale, gode ancora di sana e robusta costituzione, oltre che – almeno per quanto riguarda le motorizzazioni di concezione più moderna – di una rispettabile valenza ambientale.

L'ultima – per ora – dimostrazione di fiducia nel futuro della propulsione a gasolio viene dal gruppo francese Psa che con il nuovo 1.5 BlueHdi da 130 cv, capace di ridurre i consumi (fino al 6%) e i costi d'esercizio nonostante i 10 cv in più rispetto al BlueHdi 1.6 di cui prende il posto, riafferma la validità di una filosofia che attribuisce ai diesel di ultima generazione un ruolo fondamentale per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 previsti dalle normative europee per il 2030.

Abbiamo avuto modo di provare questo propulsore con i prodotti (Citroën C5 Aircross, DS7 Crossback, Opel Grandland X e Peugeot 3008) che rappresentano il gruppo nella fascia dei Suv di segmento C per i quali in Italia l'alimentazione a gasolio vale ancor oggi l'85% delle vendite. Le impressioni di guida sono risultate più che soddisfacenti per brillantezza, prestazioni e silenziosità, seppur con comportamenti leggermente differenziati in base all'abbinamento con il cambio – che può essere manuale a 6 marce o automatico a 8 – e alle raffinate soluzione adottate per garantire un comportamento di guida corente con le caratteristiche dei singoli brand.

Frutto di un investimento di 430 milioni di euro (250 per lo sviluppo e 180 per l'ingegnerizzazione) e assemblato nella fabbrica francese di Trémery il cui potenziale produttivo è di un milione di unutà all'anno, il nuovo turbodiesel vanta caratteristiche di peso e compattezza che ne consentono l'integrazione anche suo modelli più piccolo del gruppo, basati sulla piattaforma modulare Cmp. Una versatilità che ne fa un protagonista centrale per la gamma motori Psa nei segmenti B, C e D.

Per rassicurare i paladini (veri o presunti) dell'ambiente i tecnici francesi hanno anche provveduto a una comparazione interna tra il nuovo BlueHdi e il PureTech 1.2 a benzina di pari potenza: se la superiorità del gasolio era scontata per quanto riguarda le emissioni di CO2 (che comunque non è un inquinante ma un clima-impattante), le risultanze sui valori relativi alle emissioni che hanno davvero un effetto diretto e immediato sulla salute.

Per quanto riguarda il particolato, la nuova motorizzazione ha registrato un valore di 0,00064 con il cambio manuale, contro lo 0,00078 del benzina, e di 0,00061 con l'automatico, esattamente la metà del Pure Tech fermo a 0,00120. Soprendente la situazione registrata per gli ossidi di azoto, i pericolosi Nox, che evidenziano un capovolgimento dei valori a seconda del cambio installato: con il manuale, il benzina «prevale» per 0,03630 a 0,04810, mentre con l'automatico a 8 rapporti il BlueTech ha nettamente la meglio con 0,01710 g/km contro il valore 0,05300 registrato dal motore a benzina.

Per quanto riguarda i listini italiani, i prezzi dei modelli con il BlueHdi 1.5 da 130 cv partono da 27.200 euro nel caso della C5 Aircross, da 31.550 per la DS7 Crossback, da 29.050 per la Grandland X e da 29.280 nel caso della Peugeot 3008.

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Domenica 2 Giugno 2019 - Ultimo aggiornamento: 19:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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