il porto di Montecarlo con imbarcazioni green

Imbarcazioni green in gara a Monaco dal 2 al 6 luglio. Anvera al via con un prototipo elettrico

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

MONTECARLO - Il Principato di Monaco è celebre nel mondo per il Gran Premio di Formula 1 e il Rally di Montecarlo. Ma da qualche tempo il piccolo Stato guidato dal principe Alberto si sta dando molto da fare anche sul fronte dell’ecocompatibilità ambientale, e in questo contesto va inquadrata la sesta edizione del Monaco Solar & Energy Boat Challenge, evento che prevede una competizione riservata esclusivamente a imbarcazioni green e una serie di incontri e dibattiti incentrati sull’ambiente, le energie rinnovabili, le propulsioni alternative per le imbarcazioni.

L’evento, organizzato dallo Yacht Club Monaco con la Fondazione Principe Alberto e la Federazione Internazionale di Powerboating, prevede, per l’edizione 2019, 33 squadre al via in rappresentanza di 14 nazioni, tra le quali 22 università e alcune aziende nautiche particolarmente impegnate sul fronte dell’innovazione. Tra queste anche l’italiana Anvera (marchio di LG noto per due maxi rib hi-tech come il 48 e il 55), che parteciperà con un prototipo full electric realizzato in collaborazione con la TecnoElettra dell’ingegnere Dario Calzavara, di cui si ricordano i trascorsi nella squadra Ferrari di Formula 1 degli anni 80 (ma ancora oggi collabora, per la componente elettrica, con molte aziende di primo piano impegnate nelle competizioni automobilistiche, motociclistiche, della motonautica e della vela, per non dire dell’ambito militare, aereonautico e aereospaziale, del settore ferroviario e della sicurezza stradale).

La barca sperimentale si chiama ANVERAElab. E’ una monocarena planante, costruita interamente in fibra di carbonio, che prefigura una imbarcazione da diporto di misura non superiore a 10 metri con propulsione interamente elettrica. “Chiave del progetto – hanno spiegato i responsabili dell’iniziativa - è concepire un prodotto in cui tutte le sue parti siano integrate e mirate al raggiungimento dell’obbiettivo finale della massima efficienza; non si tratta quindi di un prodotto che assembla componenti innovative ma nate in contesti diversi o per altri progetti; è bensì il frutto di una progettazione integrata, in cui tutto viene concepito per lo stesso obiettivo, dalla scelta dei materiali per il contenimento del peso allo studio delle strutture e dei baricentri; dalla propulsione elettrica ai sistemi di trasmissione e di comando”.

Inutile dire che uno dei temi centrali della propulsione elettrica riguarda l’autonomia, in parte risolvibile con l’energia solare. E infatti saranno molte, come di consueto, le imbarcazioni cariche di pannelli solari in gara nelle acque del Principato. Ma professionisti di provata esperienza e giovani aspiranti ingegneri si misureranno in varie competizioni: il programma prevede infatti 18 barche nella classe solare, 8 nella classe energetica e 7 nella classe offshore, con oltre 211 studenti provenienti da rinomate università e college come l’Art et Métiers d’Aix in Provenza (Francia) e il Politecnico di Milano.

Le imbarcazioni della Classe SOLAR gareggeranno con la formula del match race, slalom e endurance, mentre la Classe OFFSHORE, che mira a fare luce sulla nuova industria dello yachting, vedrà le imbarcazioni impegnate in due eventi tra il Principato e Ventimiglia: una gara di durata di 16 miglia e un’altra di 36 miglia. “Quest’anno abbiamo deciso di includere una seconda, più impegnativa gara di durata, visto che queste barche stanno diventando sempre più competitive e vogliamo incoraggiare i progettisti a migliorare sempre più le prestazioni. Con questo evento vogliamo dimostrare che è già possibile andare via mare tra questi due porti senza carburante fossile” ha spiegato Marco Casiraghi, nipote del Principe Alberto e responsabile di questa parte del programma.

Particolarmente interessante si profila la Classe Energy, introdotta nel 2018 con lo scopo di esplorare il futuro della propulsione green a mare. In questa categoria, viene fornito lo stesso design di scafo ad ogni squadra composta da giovani studenti: la sfida, per gli aspiranti ingegneri, consiste nel lavorare con i partner industriali per progettare il sistema di propulsione più potente e duraturo utilizzando una fonte di energia pulita. Per l’edizione 2019 il “laboratorio d’innovazione” prevede ampio ricorso alle celle a combustibile e al recupero di calore per migliorare l’efficienza e l’intelligenza artificiale.

  • condividi l'articolo
Venerdì 28 Giugno 2019 - Ultimo aggiornamento: 19:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti