La Mercedes 300 SL

Station e cabrio: la storia Mercedes in mostra a Padova. Ma la star è la 300 SL ali di gabbiano trovata a Cuba

di Sergio Troise
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PADOVA - Station wagon comode e funzionali, sportive e decappottabili ricche di fascino. Sono state queste le protagoniste dello stand allestito dal Registro Italiano Mercedes al Salone di Padova, appuntamento imperdibile per gli appassionati di auto storiche, ma anche occasione utile per documentarsi sull’evoluzione dello stile. Ruolo centrale, sul palcoscenico della fiera padovana, ha avuto la Mercedes Benz 230 TE del 1984, versione evoluta del modello T risalente al 1977, ovvero la prima station wagon di concezione moderna prodotta a Stoccarda.

“Un’auto che all’epoca segnò un punto di rottura con il passato” ha ricordato Eugenio Blasetti, responsabile comunicazione di Mercedes Italia, aggiungendo che il modello esposto sotto i riflettori di Padova “è il simbolo di una autentica trasformazione, ovvero il passaggio da auto da lavoro a versioni eleganti e sofisticate di auto per la famiglia, caratterizzate da stile piacevole, comfort, eleganza, equipaggiamenti superiori e prestazioni del tutto simili a quelle delle tradizionali berline”.

Per testimoniare compiutamente l’evoluzione di questo concetto di station wagon aggiornatosi nel tempo, la Casa di Stoccarda ha esposto, accanto alla storica 230 TE del 1984, anche la CLA Shooting Brake dei giorni nostri, interpretazione decisamente avanzata del concetto di station wagon, capace di mettere insieme i valori delle antiche familiari con gli elementi estetici tipici dei coupé della Stella. Se vogliamo, l’interpretazione più audace e provocatoria dell’evoluzione della specie.

Discorso simile per le cabriolet, un tempo auto di fascino come la magnifica 300S firmata da Pininfarina nel 1951 e prodotta fino al 1955 in appena 560 esemplari. Derivata dalla Typ 300 berlina, è tuttora una scoperta di charme, in grado di distinguersi non solo per la grande capote apribile, ma anche per gli interni lussuosi, caratterizzati da dosi abbondanti di pelli e legni pregiati. Per il resto, adottava un motore 3 litri da 150 cavalli che assicurava una velocità massima di 176 km/h. In seguito sarebbe arrivata anche una versione più sportiva, con potenza portata a 150 cv, impianto frenante aggiornato e una serie di migliorie che avrebbero fatto impennare il prezzo della 300 S Cabriolet fino a 34.500 marchi. Rimasta nel listino Mercedes fino al 1957, era riservata a pochi privilegiati. E lo è tuttora, visto che sul mercato delle storiche la quotazione può superare i 500.000 euro!

Ma se all’epoca le vetture scoperte rappresentavano soluzioni esclusive, lussuose e d’avanguardia rispetto alla grande produzione di serie, oggi non è più così. Ferma restando la tradizione Mercedes di occupare i “piani alti” del mercato, ai giorni nostri a Stoccarda l’innovazione tecnologica non viene riservata ai modelli più esclusivi e più costosi, ma viene estesa anche alle citycar. Ed è proprio in questa ottica che accanto a capolavori del passato come la 300S Cabriolet degli anni 50, Mercedes ha esposto a Padova anche la nuovissima e piccolissima Smart Cabriolet elettrica, rivoluzionaria due posti scoperta disponibile ormai esclusivamente a emissioni zero. “Anche questo – ha ricordato Blasetti – è un modo per illustrare compiutamente l’impegno dell’azienda su tutti i fronti”.

Nello stand del colosso tedesco allestito a Padova ha fatto bella mostra di sé anche un’auto legata alla storia sportiva, ovvero la splendida Mercedes 300 SL “ali di gabbiano”, una gemella dell’auto con cui Stirling Moss vinse la Mille Miglia del 1955 in 10 ore, 7 minuti e 48 secondi: un record entrato nella leggenda. Un esemplare d’epoca di questo modello viene quotato oggi oltre 1,5 milioni di euro. E per entrarne in possesso c’è chi è disposto ad avventurarsi in imprese che hanno dell’incredibile: è il caso della 300 SL esposta a Padova e ribattezzata “300 SL cubana”. Quest’auto, infatti, è stata ritrovata in precarie condizioni nell’isola caraibica, acquistata e “tenuta lì” per anni, in quanto l’esportazione era vietata dalle autorità locali. Per aggirare il divieto l’auto è stata dunque smontata e importata “a pezzi” in Europa, dove è stata pazientemente ricostruita, restaurata e… esposta a Padova. Dove ha recitato il ruolo di autentica star.

 

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Lunedì 28 Ottobre 2019 - Ultimo aggiornamento: 14-11-2019 14:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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