Il salone di Genova

Genova capitale della nautica già guarda al Salone del 60° (ma c’è turbolenza tra i “piccoli” di natanti e gommoni)

di Sergio Troise
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GENOVA - Prima il Ponte Morandi, poi il crollo del viadotto sulla A6, gli allagamenti e le frane provocate dal maltempo, i danni per 330 milioni di euro. Non c’è pace per la Liguria, terra martoriata da guasti strutturali e dissesto idrogeologico: danni gravissimi, che mettono a rischio l’economia locale, compromettendo attività fondamentali come quelle del porto commerciale (ne vanno di mezzo l’import e l’export, l’occupazione diretta e l’indotto). C’è il rischio, purtroppo, che si comprometta anche il lavoro di allestimento, già avviato, della prossima edizione del Salone nautico di Genova, quella del 60° anniversario, in programma dal 17 al 22 settembre 2020. Per fortuna c’è tempo. Per questo gli organizzatori di Ucina Confindustria Nautica non si sono lasciati intimorire dalle ultime avversità e hanno anzi organizzato il 26 novembre, appena due giorni dopo il crollo del viadotto, un convegno intitolato “Genova capitale della nautica”.

L’evento, svoltosi presso il Museo del Mare, rientra tra gli appuntamenti legati a Genova Capitale della Cultura d’Impresa, progetto lanciato da Confindustria con il patrocinio del ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Nel corso dei lavori è stato ricordato che il capoluogo ligure è da 59 anni la casa del Salone Nautico e provincia leader per numero di addetti e per valore aggiunto della filiera nautica. In particolare, il direttore della Fondazione Symbola, Domenico Sturabotti, si è soffermato su numeri e dati della ricerca “Le Capitali della Nautica” (già presentata nel corso del 59° Salone di Genova) ricordando che “la Liguria si classifica al 4° posto a livello nazionale per valore aggiunto, con un dato che si attesta intorno al miliardo di euro, e si posiziona al 2° posto se si considera il rapporto del valore aggiunto della filiera sul totale del valore aggiunto regionale”.

Spostando il focus sull’occupazione, è stato ricordato che la regione è prima in Italia per la quota di addetti della filiera nautica sul totale degli addetti a livello regionale. Per quanto riguarda la cantieristica in particolare, la Liguria è seconda a livello assoluto per valore aggiunto e prima considerando la quota sul totale, tendenza che si conferma per gli addetti del comparto, denotando “l’assoluta specializzazione ligure in relazione a questo settore”. Nel corso della sua relazione, Sturabotti ha ricordato anche che la provincia di Genova si distingue per l’alta concentrazione di servizi legati alla nautica, posizionandosi al primo posto in Italia.

Alessandro Campagna, direttore commerciale del Salone di Genova, ha posto il focus sull’impatto di indotto e di immagine generato dalla manifestazione. Più in dettaglio, è stato ricordato che “l’indotto prodotto dal Salone Nautico sul territorio della città di Genova e della Regione Liguria ammonta a 60 milioni”. Riferendosi alla 59ma edizione, Campagna ha tenuto a evidenziare il +15% relativo al numero di passeggeri sui voli internazionali, il tutto esaurito negli hotel dal 18 al 24 settembre e l’aumento del 145% sull’occupazione media dei parcheggi sul territorio.

Una nota diffusa da Ucina rammenta che è stato già avviato il lavoro di promozione del 60° Salone di Genova, con iniziative di respiro internazionale, come la presentazione dell’evento a New York, in occasione del Columbus Day, la tappa ad Amsterdam, in occasione del Metstrade (19-21 novembre scorsi) e gli imminenti appuntamenti al Boot di Dusseldorf (18-26 gennaio 2020) e Singapore Yacht Show (19-22 marzo).

L’obiettivo è incrementare ulteriormente le presenze internazionali, il giro d’affari e la qualità complessiva del Salone di Genova, che negli ultimi anni è cresciuto senza tuttavia raggiungere i livelli del periodo precrisi 2009. Secondo una indagine dell’Agenzia GRS Research & Strategy (specializzata nell’analizzare grandi eventi) nell’edizione 2019 del Salone di Genova il 69,7% del campione esaminato risultava essere già stato presente alla manifestazione in passato (per il 30,3% quindi è stata la prima partecipazione); l’età media dei visitatori è stata di 48 anni, con un 17,6% per la fascia 35-44 e un 30,6% per il cluster 45-54. E ancora: il tempo medio di visita si è attestato sulle 6 ore circa (44,9% degli intervistati), mentre il 22,6% si è fermato fino a 8 ore. La ricerca ha valutato anche le spese fatte sul territorio al di fuori dell’area fieristica (trasporti, ristoranti, pernottamenti, shopping), stimando una media di 125 euro a persona. Lo studio ha valutato infine un indotto generato dai visitatori pari a 23.500 euro circa.

Inutile dire che tutto ciò che è stato detto (e già fatto) in funzione del Salone del 60° produce fiducia tra gli operatori del settore e incoraggia coloro che si danno da fare per dare una accelerata definitiva al rilancio della nautica da diporto italiana. Ciò detto, tra le quinte del settore si registrano turbolenze (non ancora emerse pubblicamente) che potrebbero produrre divisioni e orientare parte degli operatori verso eventi alternativi a Genova.

E’ del 10 ottobre scorso la conferenza stampa di presentazione dell’inedito Salone di Bologna, evento in programma dal 17 al 25 ottobre 2020, un mese esatto dopo Genova, organizzato da operatori della “media e piccola nautica” che – secondo indiscrezioni – sarebbero decisi a lasciare Ucina qualora non siano concordati punti d’interesse comuni tra grandi e piccole imprese del settore.

Il rischio è che si profili un maremoto simile a quello provocato a suo tempo dalla rottura con i big della grande nautica (usciti da Ucina e confluiti nell’associazione Nautica Italiana che negli ultimi anni ha boicottato Genova e si è organizzata un salone autonomo a Viareggio). Il tempo, e i fatti, diranno. Intanto – sempre secondo indiscrezioni - pare che si attenda una risposta a una richiesta di confronto avanzata a Ucina da parte degli operatori che si riconoscono nelle sigle PNI (Polo Nautico Italiano) e Afina (Associazione Filiera Nautica), entrambe presiedute dal napoletano Gennaro Amato, titolare del cantiere Nauticamato, nonché organizzatore del Nauticsud in collaborazione con l’ente Mostra d’Oltremare e del succitato Salone di Bologna. Della neonata Afina farebbero parte circa 130 associati. Non pochi, ma per ora non sono ancora usciti allo scoperto.

 

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Giovedì 28 Novembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 29-11-2019 10:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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