La Barcolana dello scorso anno

Guerra Trieste-Genova per il rinvio del Salone nautico. «Così a rischio lo svolgimento della Barcolana»

di Sergio Troise
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ROMA - Il rinvio del Salone di Genova da settembre a ottobre, in un periodo da definire tra le date dell’1-6 o, eventualmente, 3-11 ottobre, ha provocato una reazione polemica da parte degli organizzatori della Barcolana, storica regata in programma a Trieste nello stesso periodo. In un duro comunicato diffuso poco dopo l’ufficializzazione del rinvio del Salone ligure, la società velica di Barcola e Grignano e la Barcolana srl si sono dette “basite nell’apprendere le unilaterali decisioni adottate” e hanno attaccato duramente gli organizzatori dell’evento fieristico ligure, sostenendo che “la modifica delle date fa in modo che il Salone di Genova si sovrapponga sostanzialmente alla più grande regata velica del mondo, che da 52 anni si svolge a Trieste sempre nelle prime due settimane di ottobre”.

“Sono molto stupito e rammaricato per la unilaterale decisione di Confindustria Nautica – ha dichiarato il presidente della SVBG, Mitja Gialuz –. Una scelta di cui non siamo stati informati in modo da poter valutare una possibile mediazione. Mi si dice che tale scelta derivi dalla volontà di anticipare le mosse del competitor, il Salone di Cannes, che potrebbe a propria volta scegliere di spostare le date nel corso del mese di settembre. Bene, per salvarsi da Cannes, Confindustria Nautica cosa fa? Sovrappone il suo Salone alla Barcolana, creando una competizione al posto di una sinergia tra il Made in Italy, tra i due principali eventi del mercato nautico italiano, tra un salone e la regata più grande del mondo, il secondo evento sportivo italiano per numero di iscritti a una federazione, una scelta che evidentemente penalizzerà il settore della vela”.

Attaccatissimi alle tradizioni veliche del territorio, gli uomini dello staff triestino hanno rivendicato un passato di seria e proficua collaborazione tra le sponde dell’Adriatico e del Tirreno, rammentando che “questa decisione unilaterale riporta indietro la storia della vela italiana e rende vana la forma di indiretta ma proficua collaborazione che si era creata tra Trieste e Genova, nel tenere distanti i due eventi di almeno due settimane per permettere a entrambi di avere il miglior risultato economico e di immagine, e creare valore, tanto valore, per il territorio e l’economia in Tirreno, in Adriatico e per tutto il mercato nautico”.

Nel j’accuse senza freni, dalla sponda adriatica sono giunte anche valutazioni assai critiche sulle capacità di reazione ai problemi provocati dal diffondersi del Coronavirus e dal conseguente blocco delle attività produttive, ricreative e sportive. “Evidentemente – è stato osservato - da questa terribile pausa causata dalla pandemia Confindustria Nautica non ha colto alcun insegnamento e non ha capito che solo lavorando tutti assieme si può, e si deve, aiutare l’Italia a rialzarsi. Barcolana ha interessato tutte le istituzioni competenti per valutare tutti assieme, anche con la Federazione Italiana Vela, una formula che consenta di trasformare quest’anno così difficile in opportunità di ripresa economica per un settore che uscirà in ginocchio da questa pandemia”.

La risposta da Genova non s’è fatta attendere. “Non possiamo che essere stupiti della reazione scomposta del presidente Gialuz e dell’organizzazione della Barcolana per l’eventuale vicinanza dell’evento di Genova alla regata velica di Trieste, e non crediamo che le aziende e le decine di migliaia di lavoratori del nostro settore meritino un attacco come questo”, hanno dichiarato Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica, e Carla Demaria, presidente della società I Saloni Nautici (che materialmente organizza il Salone).

In un comunicato diffuso da Genova si legge che “in merito alle notizie diffuse alla stampa dal presidente di Barcolana, Mitja Gialuz, si osserva che la data - scelta eccezionalmente - per lo svolgimento del Salone Nautico di Genova 2020, è 1-6 ottobre. La Barcolana è fissata per il giorno 11 dello stesso mese, dunque - contrariamente a quanto affermato - volutamente non vi è alcuna sovrapposizione”.

Il problema è che vista l’incertezza legata all’eventuale prolungamento di misure eccezionali di salvaguardia della salute pubblica, gli organizzatori del Nautico hanno preso in esame la possibilità che il Salone si svolga, in alternativa, dal 3 all’11 ottobre, dunque in un periodo più lungo (9 giorni anziché 5) e con la giornata conclusiva programmata nello stesso giorno della Barcolana. Questa, al momento, è soltanto una ipotesi. Ma a Trieste si sono allarmati e, a quanto pare, indignati.

Dicendosi sbalorditi dalla veemente reazione dei triestini, da Genova hanno diramato dunque un testo di risposta in cui si legge che ”il piano straordinario di agibilità del Salone 2020 prevede necessariamente una serie di misure di salvaguardia aggiuntive, nell’ambito delle quali il prolungamento delle giornate espositive è una possibilità meramente eventuale e limitata al caso in cui il governo imponesse eccezionali misure di contingentamento del pubblico. Misure che peraltro, ove imposte, metterebbero probabilmente a rischio lo svolgimento di manifestazioni sportive”. Come a dire: se scattano nuove misure restrittive della libertà di movimento personale, sicuramente non verrà autorizzato lo svolgimento della Barcolana. Dunque, di che parliamo?

 

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Martedì 14 Aprile 2020 - Ultimo aggiornamento: 17-04-2020 14:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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