
Francesco Bagnaia (Ducati): «L’obiettivo è riportare il numero 1, l’arrivo di un campione come Marquez è positivo per tutta la squadra»
MADONNA DI CAMPIGLIO – Alla sua quinta stagione in Ducati Francesco Bagnaia è più motivato che mai. Anche se, dopo due anni consecutivi, per la prima volta il piemontese si è presentato all’evento “Campioni in pista” non più da campione MotoGP, la voglia di rimettere il numero 1 sulla carena della sua Desmosedici GP25 c’è tutta. “Pecco” non teme l’arrivo in squadra di un osso duro come Marc Marquez, piuttosto è uno stimolo a fare meglio.
Nessun timore reverenziale e nessuna pressione, perché Bagnaia ci ha abituati a imprese epiche. Non a caso, grazie ai ventinove successi conquistati in cinque stagioni, il torinese è diventato il pilota più vincente della storia di Ducati. Solamente nel 2024 ha centrato undici vittorie ma, nonostante ciò, il terzo titolo iridato in MotoGP l’ha solamente sfiorato dovendosi accontentare del secondo posto. In occasione della presentazione della squadra Ducati, Bagnaia ha incontrato i giornalisti per raccontare il suo punto di vista.
Sei riuscito a staccare completamente la spina in questa pausa invernale?
«il viaggio di nozze mi ha permesso di avere molto tempo per rilassarmi e pensare. Ciò nonostante mi sono allenato costantemente. Appena tornato, ho subito ricominciato al 100% con gli allenamenti visto che iniziamo la stagione molto prima rispetto al solito. Pur avendo meno tempo per staccare, credo di essere pronto per la nuova stagione».
Negli ultimi due anni sei arrivato a Madonna di Campiglio da campione del mondo. Quest'anno affronti la stagione con che approccio e quali motivazioni?
«Non è tanto diverso perché l'obiettivo è sempre quello di vincere. La differenza è che non c'è più il numero 1 sulla carena ma c'è il 63. Di sicuro c’è la volontà di riportarlo indietro, perché l'anno prossimo voglio tornare a correre con il numero 1. Considerando la stagione scorsa, ho avuto modi di pensare molto: perché ho dimostrato di essere il più veloce ma non è bastato, quindi quest’anno dobbiamo cercare di fare qualcosa in più».
A tal proposito ha avuto modo di analizzare i tuoi errori?
«Ho trascorso ore ad analizzare e rivedere gli errori commessi, oltre alle mie gare peggiori dell'anno scorso. Ho capito che a volte è meglio aspettare un po', perché il campionato è lungo. È vero che si possono guadagnare e perdere molti punti ogni fine settimana, ma l'anno scorso non era sempre colpa mia. Ma è altrettanto vero che in più di una situazione, se avessi aspettato, non sarei caduto e avrei preso forse 13 punti più che sufficienti per vincere. Non è che la squadra deve migliorare ma, in alcune situazioni, noi dobbiamo migliorare come squadra. Basta lavorare come al solito, senza pressione, e tutto sarà assolutamente più facile».
Valentino Rossi ha detto che devi trovare un 5% in più quest'anno: a tuo avviso dove potresti migliorarti?
«È sicuramente più un qualcosa di figurativo questo 5%, anche perché ho vinto undici gare lo scorso anno su venti disputate. Però se ne avessi vinte dieci ma fossi caduto una gara in meno, forse l’esito finale sarebbe stato diverso. Non bisogna trovarlo nella prestazione pura, perché sappiamo di essere a posto da quel punto di vista. Una cosa che mi è piaciuta e che mi ha detto l’ingegnere Gigi Dall'Igna è che è molto più facile imparare a non cadere che imparare a vincere. Vediamo come adattare ciò alle mie esigenze».
Al tuo fianco quest’anno avrai Marquez: come valuti la nuova formazione Ducati?
«Lo scopriremo più avanti. Attualmente stiamo cercando di conoscerci e di arrivare al primo test con le idee chiare. La moto sarà sicuramente un passo avanti rispetto a quella che abbiamo provato a Barcellona, l’importante è essere pronti».
Cosa pensi dell’arrivo di Marquez?
«Sicuramente è positivo per noi che lavoriamo in Ducati. Arriva un pilota con tantissima esperienza, che sicuramente proverà di tutto per vincere. È il suo obiettivo, come lo è anche il mio, quindi vedremo come si evolverà la situazione».
Sicuramente è uno stimolo in più l'arrivo di un pilota come Marquez in squadra?
«Io trovo la motivazione da solo, da qualsiasi cosa. L'arrivo di Marc è un cambiamento come lo è stato quando arrivò Bastianini. La differenza è che Marquez ha vinto sei titoli in MotoGP, quindi è sicuramente un grande esempio dal punto di vista sportivo e di prestazione. Cercherò di batterlo, ma anche di imparare tutto quello che si può, soprattutto ad essere competitivo anche quando la situazione non è quella ideale, perché lui ha vinto dei titoli anche quando non guidava la moto migliore».
Riguardo gli avversari, chi sono i team che temi di più?
«Con una squadra in meno, per Ducati sarà più difficile fare come l'anno scorso dove abbiamo quasi monopolizzato le vittorie. Penso che i piloti KTM siano molto competitivi, soprattutto Pedro Acosta. L'Aprilia sarà molto competitiva perché ha il campione del mondo Jorge Marti, che vorrà confermarsi al primo posto, e Marco Bezzecchi che punterà a migliorare i risultati dell'anno scorso. Per Honda e Yamaha è difficile saperlo. La Yamaha la scorsa stagione era già un buon passo avanti, nelle ultime gare erano più vicini, quindi penso che miglioreranno. Anche per la Honda mi aspetto un passo avanti».