Peter Kronschnabl (Genesis Europe): «Iniziamo dall’elettrico, nel 2027 avremo una gamma di propulsioni completa»
Peter Kronschnabl è dallo scorso agosto il Managing Director di Genesis Europe prendendo l’incarico ad interim da Xavier Martinet, ceo e presidente di Hyundai Motor Europe. Tedesco nato a Francoforte, viene da oltre 20 anni vissuti in BMW e arriva in concomitanza con il lancio del marchio premium coreano in Francia, Olanda, Spagna e Italia dopo un biennio di rodaggio in Germania, Regno Unito e Svizzera. Si inizia con tre modelli: G80, GV70 e GV60, tutti elettrici scelti in un gamma globale che ne comprende otto, alcuni con più sistemi di propulsione.
Perché siete partiti da questi modelli della gamma per la vostra gamma europea?
«Quando abbiamo lanciato il brand un paio di anni, abbiamo fatto una prima valutazione che ci ha portato a decidere per questi modelli e per il 100% elettrico. Ma ovviamente questo è solo il punto di partenza».
Quali difficoltà ci sono per un marchio premium giovane come Genesis per entrare in un mercato che è la casa dei marchi premium tradizionali?
«Se immaginassimo di posizionarci come i nostri concorrenti, e uno di questi lo conosco molto bene visto che ci ho lavorato per molti anni (BMW, ndr), sarebbe molto difficile. Se guardo a BMW e Audi penso più alla sportività, se guardo a Mercedes, penso di più al comfort. Genesis deve rappresentare il meglio di entrambi i mondi: vetture raffinate e confortevoli, ma anche piacevoli da guidare per le prestazioni e la dinamica. Penso che in questo modo possiamo prenderci una buona fetta di questo mercato, ma dobbiamo fare un lavoro difficile per dare fondamenta al brand, anche facendo leva sulla reputazione che Hyundai Motor Company si è conquistata negli anni, soprattutto per quanto riguarda la tecnologia».
Al momento avete solo auto elettriche. Qual è il programma per altri tipi di propulsione?
«Arriveremmo entro il 2027 con propulsioni ibride e anche convenzionali. In due anni avremo una gamma completa di motori, ma fino ad allora avremo solo auto elettriche in gamma».
Ci saranno anche l’ibrido plug-in e il range extender?
«Sì, quando parlo di gamma completa, intendo anche quelli».
Come volete sviluppare la rete commerciale e di concessionari?
«Sui primi mercati nei quali ci siamo lanciati abbiamo scelto di puntare soltanto sugli studio (tipologia di salone da esposizione, ndr) e una rete di assistenza indipendente, ma abbiamo visto che per un numero più ampio di mercati non possiamo replicare lo stesso schema. Per questo, come in Italia, avremo un’organizzazione dedicata per i singoli paesi e una rete di concessionari».
Volete appoggiarvi sulla rete Hyundai già esistente?
«Sì e no. Vogliamo prima di tutto avere concessionari premium, che comprendano che cosa questo significhi da ogni punto di vista. Se ci sono concessionari Hyundai pronti e farlo con showroom dedicati al marchio Genesis, sono i benvenuti, così come lo sono quelli che non hanno mai venduto Hyundai, ma sono convinti che il brand rappresenti per loro un’opportunità di business e vogliono investirvi».
Premium vuol dire anche esperienza di ricarica se in gamma ci sono modelli elettrici. State lavorando anche a questo aspetto con una rete di ricarica dedicata come Tesla?
«Tesla ha fatto un grande lavoro in questo senso, ma al momento non abbiamo piani per fare qualcosa di simile. Stiamo discutendo di strutture di ricarica che aiutino in particolare le aziende. A parte questo, abbiamo previsto un piano di garanzia di 5 anni che comprende anche la manutenzione e che ha un valore per il cliente di almeno 2mila euro. Quanto ai servizi di ricarica, dall’anno scorso abbiamo anche il plug&charge».
Uno dei temi più importanti per un marchio premium giovane, ancora di più se elettrico, è il valore residuo. Come pensate di gestirlo?
«È sicuramente un aspetto chiave. Prima di tutto non vogliamo spingere le nostre vendite artificialmente e praticare sconti. Spesso si inizia così: tante vetture da vendere come obiettivo e non abbastanza clienti ai quali venderle. Penso che sia invece più importante lavorare prima sul brand e di supportarlo fortemente finanziariamente. Hyundai ha una sua finanziaria e abbiamo già avviato un servizio di usato garantito, come l’hanno tutti i marchi premium. Insomma, stiamo facendo in modo che il nostro business sia sano e sotto controllo».
Avete intenzione di includere in gamma anche l’ammiraglia G90?
«Al momento no, perché abbiamo scelto di avere una gamma solo elettrica, in futuro vedremo. Abbiamo comunque la G80 che ha dimensioni ragguardevoli in un segmento dove contano molto i clienti che forniscono servizi con conducente e le elettriche stanno crescendo velocemente».
Possiamo invece immaginare vetture di dimensioni più contenute di quelle attuali nella gamma Genesis?
«La domanda giusta è chiedersi da dove deve partire la gamma di un marchio premium. La nostra parte dalla GV60 (lunga 4,54 metri, ndr) e, per mia esperienza, penso che una vettura di dimensioni più compatte non sarebbe più premium. Inoltre la GV60 ha un’ottima abitabilità, penso quindi che non avremo in gamma una vettura più compatta».
Se lei dovesse spiegare quello che rende speciale una Genesis rispetto alle sue concorrenti, che cosa direbbe?
«Noi vogliamo essere, come ho già detto, un marchio capace di offrire comfort e prestazioni, ma anche interni di grande qualità sia per i materiali utilizzati sia per i livelli di esecuzione. Per questo gran parte del lavoro per il lancio del brand dovrà riguardare le prove su strada da parte dei potenziali clienti: abbiamo bisogno che entrino dentro le vetture, le guidino a ne abbiano esperienza provando tutto quello che possono offrire».
La GV60 avrà una versione sportiva Magma e le avranno anche altri modelli in futuro. Saranno tutte elettriche o ci saranno anche altri tipi di propulsione?
«Non posso dire nulla al riguardo perché, al momento, non abbiamo preso alcuna decisione sul programma Magma inoltre c’è attesa per un possibile cambio dei regolamenti in Europa. In ogni caso, la sportività che immaginiamo per Genesis non è legata solo alle prestazioni fornite dai sistemi di propulsione. Quello che posso dire è che il responso che stiamo avendo dalla GV60 Magma va oltre le nostre aspettative e quindi vogliamo sviluppare questo programma e declinarlo per molti dei nostri modelli».
Quali sono i vostri obiettivi di vendita e commerciali per l’Europa?
«Li abbiamo, ovviamente, ma per il momento non li comunichiamo. L’obiettivo più importante rimane, in ogni caso, dare solide fondamenta a Genesis come marchio premium in Europa».




