Coppia gay aggredita alla stazione di Pavia: «Vuoi vedere come ti ammazzo?». Il video choc sui social

Insulti e minacce da parte di uno sconosciuto, mentre la folla resta indifferente

Coppia gay aggredita alla stazione di Pavia: «Vuoi vedere come ti ammazzo?». Il video choc sui social
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Giovedì 8 Giugno 2023, 17:35 - Ultimo aggiornamento: 19:08

Aggressione omofoba ieri a Pavia. «Gay di m***a guarda come ti ammazzo» urla un uomo inseguendo un ragazzo davanti alla stazione ferroviaria, in un video postato dalla vittima su Instagram. «Oggi ho deciso di fare un giro a Pavia con il mio ragazzo e questo è stato il benvenuto» scrive il giovane che ha pubblicato il filmato, con la scritta "Pride month".

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Pavia, coppia gay aggredita alla stazione: il video

Colpisce, nei due minuti scarsi del video, girato nel piazzale di fronte alla stazione, tra la gente in attesa dei mezzi pubblici, l'indifferenza di chi assiste alla scena. Il giovane, Luca Wegan, ha raccontato sempre attraverso i social: «Sono stufo di sentirmi urlare fr***o.

Quasi come a dover scappare dalle persone, quando si è semplicemente sé stessi. E sono anche un po’ stufo delle persone che dicono che non serve a nulla il "Pride month", che non serve manifestare. No, serve. Oggi più che mai». 

Luca a Pavia era arrivato con il suo ragazzo ieri. «Sono davvero stufo di episodi di omofobia in Italia, tra la completa indifferenza di tutti. A cosa serve il #PrideMonth? A  far vedere che noi esistiamo è tutto questo deve smettere di essere la normalità!» ha scritto su Instagram postando il video che mostra l'uomo che da lontano segue i due ragazzi insultandoli. «Gay ti ammazzo», «femminuccia, vatti a mettere la minigonna», e ancora «devi crepare, ma non ti vergogni?», e pure «vuoi vedere come ti rubo il telefono e te lo spacco? Mettiti il grembiule dell'asilo».

«Sono stufo di questi attacchi semplicemente per come uno è - ha detto in un video successivo postato sempre su Instagram - e per come va in giro. Sono stufo di farmi urlare frocio. Dover scappare delle persone semplicemente per essere se stessi. E sono stufo delle persone che dicono che il pride month non serve a niente, che non serve a niente manifestare». E invece «serve oggi più che mai. È da quando ho 14 anni che la gente continua ad avere la libertà di insultarmi per strada» ha sintetizzato. «L'indifferenza è complice» ha scritto citando in un ulteriore post la senatrice a vita Liliana Segre. «Dobbiamo continuare a farci sentire per ottenere i diritti che ci spettano. Ricordatevi sempre - ha concluso - che non siamo noi sbagliati, sono sbagliate le persone che riversano quotidianamente tutto questo odio nei nostri confronti solo per essere noi stessi». 

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