Zanardi, la mano del figlio su quella del padre: il tifo di Niccolò vale più di mille appelli

Zanardi, la mano del figlio su quella del padre: il tifo di Niccolò vale più di mille appelli
di Maria Latella
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Giovedì 25 Giugno 2020, 09:02 - Ultimo aggiornamento: 12:57

C’è una foto su Instagram che vale più di cento saggi dedicati al rapporto tra un padre e un figlio. È la foto di una giovane mano che stringe la mano di un uomo più maturo. «Io questa mano non la lascio». Lo ha scritto Niccolò Zanardi postando la foto su Instagram e in più di trentamila gli hanno risposto: «quella mano la stringiamo con te. Non mollare».

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Non conosco il giovane Niccolò ma ho visto all’opera Alex Zanardi, davanti a una platea di ragazzi al festival dell’economia di Trento, qualche anno fa. Parlammo di prove, di dolore, di come si ricomincia. I ragazzi lo ascoltavano perché quelle sue parole avevano la forza dell’esperienza vissuta, il sorriso di un uomo che in tutto quel che faceva o diceva, a cominciare dal guizzo dello sguardo , trasmetteva un messaggio diretto: «Se ce l’ho fatta io, allora potete farcela anche voi».

Chissà quante volte Alex Zanardi, il campione, ne avrà parlato con quel figlio che aveva tre anni quando l’incidente di Formula 1 tagliò le gambe proprio al campione facendolo diventare un esempio.

Nel gesto, nella mano di Niccolò che stringe quella di Alex c’è tutta la forza dell’amore, certo. C’è un giovane uomo che lotta insieme a suo padre. Ma non c’è solo quello. Ancora una volta, benché inconsapevolmente, Alex Zanardi aiuterà gli altri. Altri padri. Altri figli.
Quelli che non riescono a parlarsi. Quelli ormai separati dal silenzio. Quelli che hanno paura del giudizio dell’uno o dell’indifferenza dell’altro. Quelli che se si parlano è per dirsi «Non ti capisco» o «Non mi capisci».

Quelli che hanno smesso di tenersi per mano molti anni fa e hanno una tremenda nostalgia di quando una mano accompagnava l’altra. Quelli che ora di una mano avrebbero anche bisogno ma non ce la fanno a dirselo.

La foto che Niccolò Zanardi ha postato su Instagram darà coraggio a lui e anche a sua madre, ma credo di non sbagliare se immagino che porterà altre mani a stringersi, forse per la prima volta dopo anni. 

Una ricerca dell’università del Colorado sostiene che il gesto di tenersi per mano tra persone che si amano provoca una sorta di sincronizzazione personale: i cuori cominciano a battere insieme, la respirazione si fa più regolare e, secondo lo studio, si produce anche una sorte di analgesico. Il dolore si attenua.

Tanti, tra quelli che hanno commentato la foto postata da Niccolò Zanardi, sono convinti che al campione in coma, arriveranno forza ed energia attraverso quella mano che stringe la sua. È probabile che i ricercatori dell’università del Colorado daranno loro ragione. 
Tutti speriamo che il cuore di Alex Zanardi seguirà il battito di quello di Niccolò e alla fine costringerà anche il resto a risvegliarsi e a seguirlo. E se quella foto servirà a riavvicinare altre mani di padri e di figli, finalmente consapevoli di quanto sia facile non potersi parlare più (basta un attimo), Alex Zanardi non potrà che esserne felice. 

Prendendosi in giro, una volta di più manderà a tutti un messaggio: «Cosa ho dovuto combinare per farvi capire che vi stavate perdendo».

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