Il presidente del Comitato Olimpico italiano Giovanni Malagò

Una leggenda che nasce sotto gli occhi
il top della competizione di Giovanni Malagò

di Giovanni Malagò
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Una 24 Ore di emozioni intense e di brividi speciali. Quelli che il mondo delle quattro ruote sa eccezionalmente regalare. Le Mans ha il fascino intramontabile di una competizione che ha scritto la storia dei motori, alimentando - dal 1923 - una sana, affascinante competizione tra le più prestigiose scuderie del firmamento mondiale, quella leggenda che “si scrive sotto i vostri occhi”, come recita un indovinato slogan coniato come manifesto di questo evento.


Il circuito della città francese è da sempre teatro di sfide epiche, fulgida espressione del top della competizione tecnologica, in cui differenti soluzioni tecniche si confrontano, racchiuse in prototipi di inestimabile prestigio, diventati negli anni oggetto di interesse da parte di ogni collezionista.

L’idea nacque con lo scopo di creare una nuova concezione di “Grand Prix” per gli amanti delle corse, in un giorno intero di gare per testare l’affidabilità delle vetture. È un mito che non tramonta e che rievoca piloti unici e sfide infinite, sul quel circuito di strade statali lungo oltre 13 chilometri, capace di far vivere un sabato e una domenica di inarrivabile pathos. C’è un’antologia da rivivere attraverso l’amarcord per inseguire un futuro che ne valorizzi i fasti: dai successi della Bentley, datati anni ’30, a quelli della Porsche, passando per tutti i più importanti marchi automobilistici, fino alla Ferrari. Sono un appassionato delle corse e della Rossa per ragioni di cuore alle quali, nel tempo, si sono aggiunte anche quelle imprenditoriali.

Il mio primo aneddoto legato alla casa di Maranello risale a quando avevo otto anni: ero a Piazza di Siena, a bordo di una 250 GTL berlinetta, che percorreva l’anello per un concorso di bellezza tra gli applausi della gente. L’epopea di questo straordinario marchio è stata alimentata anche attraverso le vittorie ottenute a Le Mans, nonostante una competizione agguerrita e selettiva, nella quale driver affermati e vincenti in altre competizioni spesso non sono riusciti a tagliare il traguardo da primi della classe. Tutto nacque dalla sfida che il piccolo costruttore Ferrari aveva lanciato a un colosso mondiale come Ford, partendo proprio dalla corsa francese.

Ho avuto la fortuna - grazie a mio padre - di conoscere Enzo “Il Drake”: il suo carisma era magnetico. Nella famosa trattativa con la casa automobilistica americana per la cessione della scuderia di Maranello, ha preservato, con orgoglio e senso di appartenenza, una creatura che ancora oggi è simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo. Nella categoria regina della 24 ore, la LM P1, la scuderia di Maranello ha ottenuto nove vittorie assolute, certificando un dominio incontrastato fino al 1965: l’ultima apparizione sul circuito principe di La Sarthe risale al 1973, con Jacky lckx sulla 312PB.

Le carrozzerie erano allungate e le macchine si contendevano lo scettro di Le Mans, perché formidabile traino anche per le affermazioni in Formula Uno. Il fatto che oggi il Cavallino pensi al rientro in grande stile in questo contesto vuoi dire riassaporare il senso di una storia infinita e irripetibile, per onorare la tradizione con un’automobile di grande spessore che sappia primeggiare per moltiplicare le soddisfazioni ottenute nelle categorie GT della stessa manifestazione. Questo appuntamento è anche la piattaforma per sperimentare nuove soluzioni tecnologiche, come l’utilizzo di vetture ibride, grazie a una scelta ecologica in linea con una concezione avveniristica e sensibile anche a un doveroso rispetto della natura. Sono sicuro che le grandi scuderie in gara regaleranno uno spettacolo all’altezza della fama di Le Mans. Perché l’oblio non cadrà mai su questa sfida affascinante e senza paragoni.

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Giovedì 12 Giugno 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 15:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA