
24 Ore di Le Mans: è subito duello tra Toyota e Ferrari nel Test Day, Lexus la più veloce in GT

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24 Ore di Le Mans: Fuoco e Ferrari salgono al comando nella terza ora
LE MANS – La 93ª edizione della 24 Ore di Le Mans è ufficialmente entrata nel vivo con la giornata di test che ha aperto le danze sul leggendario Circuit de La Sarthe. Un appuntamento cruciale, quello della domenica, che ha permesso ai protagonisti del FIA WEC, insieme ai team invitati dall’ACO e alle squadre impegnate in LMP2, di prendere le misure al tracciato francese. E, come da copione, la sfida per la supremazia è subito deflagrata tra i due colossi del Mondiale Endurance: Toyota e Ferrari. La lotta al vertice, che già aveva incendiato gli ultimi istanti dell’edizione 2024, si è riaccesa con forza. A siglare il miglior tempo assoluto della giornata è stato Brendon Hartley al volante della Toyota GR010 Hybrid, autore di un convincente 3’26”246 nel pomeriggio, prestazione che nessuno è poi riuscito ad avvicinare.
La giornata si è articolata su due sessioni di tre ore ciascuna, ma i tempi registrati vanno presi con la giusta cautela. È risaputo, infatti, che durante il Test Day le squadre raramente scoprono tutte le proprie carte. Tra programmi diversificati e strategie legate al Balance of Performance, è probabile che alcuni team abbiano volutamente evitato di mostrare il proprio reale potenziale. Tuttavia, i riferimenti cronometrici offrono comunque un primo, significativo, spaccato dei valori in campo.
Nel turno mattutino, a svettare era stato Robert Kubica, che con la Ferrari 499P del team AF Corse ha fermato il cronometro in 3’27”010. Una prestazione notevole che gli ha consentito di precedere di quasi un secondo proprio Hartley. Earl Bamber, su Cadillac, ha colto il terzo tempo, mentre Antonio Giovinazzi ha piazzato la seconda Ferrari ufficiale in quarta posizione, scalzando Jack Aitken, impegnato in un’autentica maratona tra Le Mans e Zandvoort per il DTM. Il migliore tra i portacolori Porsche è stato Laurens Vanthoor, sesto, in un contesto dove il costruttore tedesco appare ancora alla ricerca del ritmo giusto.
Nel pomeriggio, con la pista via via più gommata, i tempi si sono inevitabilmente abbassati. Hartley ha subito fissato il limite di giornata, mentre James Calado si è confermato il migliore inseguitore con la Ferrari ufficiale, staccato però di oltre mezzo secondo. Kubica ha migliorato il proprio riferimento rispetto alla mattina, chiudendo terzo, mentre Mick Schumacher ha portato l’Alpine A424 al quarto posto assoluto, risultando il migliore tra i prototipi LMDh e mostrando segnali di crescita per la compagine francese. Dietro di lui, le Porsche di Kevin Estre e Nick Tandy hanno completato la top-6, ma senza brillare.
La sessione pomeridiana non è però filata via liscia: tre interruzioni con bandiera rossa hanno frammentato il lavoro dei team. Il primo episodio ha visto protagonista Sheldon van der Linde, finito fuori pista alla curva Porsche. Più tardi, Giorgio Roda ha perso il controllo della sua Oreca LMP2 a Indianapolis, mentre a cinque minuti dalla fine Brenton Grove ha impattato contro le barriere con la sua Mercedes AMG GT3 all’uscita delle curve Porsche causando l’ultima neutralizzazione.
In LMP2 a dettare il passo è stato Pietro Fittipaldi. Il brasiliano, nipote d’arte, alla guida della Oreca del team United Autosports, ha stampato un 3’35”770 nella seconda sessione, sufficiente per mettersi alle spalle Mathias Beche, leader tra i ProAm con la vettura del TDS Racing. Louis Deletraz su AO by TF è rimasto subito dietro, mentre Tom Dillmann ha portato in quarta posizione la Oreca dell’Inter Europol Competition. Il team polacco ha vissuto un avvio complicato con l’incidente occorso a Luca Ghiotto nella mattinata, ma è riuscito a rimettere in pista la vettura per il pomeriggio.
Patrick Pilet ha segnato il miglior tempo al mattino, chiudendo poi terzo tra i ProAm, mentre Tom Blomqvist, sesto, non ha trovato il giro buono nel secondo turno. Degna di nota la settima piazza di Job van Uitert, alfiere di un team Idec Sport che guarda già al futuro, avendo annunciato l’ingresso in classe Hypercar nel 2026 con Genesis, il marchio sportivo di Hyundai. Nono tempo per Antonio Felix Da Costa, presente con AF Corse in un’inedita collaborazione.
Infine la classe LMGT3 ha offerto uno scontro ravvicinato tra Lexus e Ferrari. Ad avere la meglio è stato Jack Hawksworth, che ha fermato il cronometro in 3’55”267 con la RC F GT3. Alle sue spalle Alessio Rovera ha portato la 296 GT3 ufficiale al secondo posto, ma con un distacco di oltre un secondo e mezzo. Lexus e Ferrari hanno monopolizzato le prime cinque posizioni: Clemens Schmid ha ottenuto il terzo tempo, precedendo Casper Stevenson, con la Ferrari del Kessel Racing, e Davide Rigon con un’altra 296 GT3 di AF Corse.
Più attardate le altre GT3 di punta: la Porsche 911 GT3 R del team Manthey, campione in carica a Le Mans, ha chiuso sesta con Klaus Bachler, seguita dalla BMW M4 GT3 di Augusto Farfus, mentre la beniamina di casa Lilou Wadoux ha completato la top-8 con la Ferrari gestita da Richard Mille Racing.
Con la giornata di test ormai archiviata, lo sguardo di squadre e appassionati si sposta sulle prime prove libere in programma mercoledì. Le premesse per un’edizione combattutissima ci sono tutte, e il duello tra Toyota e Ferrari promette di infiammare ancora una volta il cuore della Sarthe.
FIA WEC – 24 Ore Le Mans, Test Day: Sessione 1 Sessione 2