
24 Ore del Nürburgring: BMW da record con Marciello-Farfus-Krohn-van der Linde

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NÜRBURGRING – Dopo quattro anni di attesa, la BMW è tornata a scrivere il proprio nome sull'albo d’oro della 24 Ore del Nürburgring, firmando la 21ª vittoria nella storia della Casa bavarese sul leggendario Nordschleife. Un successo che riporta in cima il costruttore più vincente nella storia della maratona tedesca, grazie a una gara condotta con precisione chirurgica dal team Rowe Racing, che ha festeggiato il trionfo nella 53ª edizione con l’equipaggio formato da Raffaele Marciello, Augusto Farfus, Jesse Krohn e Kelvin van der Linde. Per BMW si è trattato anche di un importante passo nel cammino stagionale dell’Intercontinental GT Challenge, che proprio con la 24 Ore del Nürburgring celebrava il secondo appuntamento in calendario.
Come spesso accade tra le insidie dell’Inferno Verde, la vittoria si è decisa ben oltre la linea del traguardo. A prendere per prima la bandiera a scacchi è stata, infatti, la Porsche 911 GT3 R del Manthey EMA condotta da Kevin Estre, Ayhancan Güven e Thomas Preining. Ma una penalità post-gara di 100 secondi ha vanificato l'impresa del team. L’episodio chiave è avvenuto a tre ore dal termine, quando Estre, nel tentativo di effettuare un doppiaggio, ha colpito l’Aston Martin di Rolf Scheibner, spedendola violentemente contro le barriere. Invece di scontare la sanzione, il team ha deciso di appellarsi, portando avanti la corsa nella speranza di una revisione da parte della direzione gara. Ma quando mancavano appena tre minuti alla bandiera a scacchi, il ricorso è stato respinto. Così, nonostante Estre avesse tagliato il traguardo con 22 secondi di vantaggio sulla BMW, la penalità lo ha retrocesso in seconda posizione spalancando le porte del successo alla M4 GT3 Evo numero 98.
Per Rowe Racing si è trattato di una vittoria maturata con costanza e determinazione, frutto di una condotta di gara strategicamente impeccabile. Dopo una prima metà corsa in salita, con oltre due minuti e mezzo di distacco accumulati dalla Porsche, la squadra non ha mai perso la lucidità. Grazie a stint velocissimi, in particolare quelli mattutini di Marciello, e a un ritmo regolare nei pit-stop, il gap si è progressivamente ridotto. Kelvin van der Linde ha poi completato la rimonta con un finale arrembante, arrivando anche a superare momentaneamente la Porsche di Estre nel lungo tratto del Döttinger Hohe, prima che gli ultimi rifornimenti ribaltassero nuovamente l’ordine. Alla fine, però, la regolarità e la disciplina tattica hanno premiato il team tedesco.
A completare il podio è arrivata un’altra Porsche, quella del team Dinamic Motorsport. Matteo Cairoli, Bastian Buus, Loek Hartog e Joel Sturm hanno condotto una gara solida e priva di errori, approfittando delle disavventure degli altri per guadagnare terreno e chiudere in terza posizione. La Lamborghini Huracán GT3 del team ABT Sportsline, che aveva ben figurato per lunghi tratti della gara, ha visto sfumare il podio nell’ultima fase, complice una sosta forzata per la sostituzione dei freni posteriori e una penalità post-gara di 32 secondi per un contatto che ha fatto scivolare l’equipaggio formato da Marco Mapelli, Christian Engelhart e Luca Engstler fino al quinto posto.
Quarta al traguardo, quasi a sorpresa, è stata la Ford Mustang GT3 del Haupt Racing Team. Al debutto nella maratona tedesca, la coupé americana ha impressionato per affidabilità e prestazioni, portando a casa anche la vittoria nella categoria SP9 ProAm grazie a Dennis Fetzer, David Schumacher e i fratelli Salman e Jusuf Owega. Un risultato che conferma il potenziale della nuova GT3 a stelle e strisce. Bene anche l’Audi R8 LMS GT3 della Eastalent Racing, giunta sesta, mentre non ha potuto difendere il titolo la compagine del team Scherer Sport PHX: l’Audi vincitrice dell’edizione 2024 è stata costretta al ritiro nella notte dopo un incidente.
Come sempre, la 24 Ore del Nürburgring non ha fatto sconti, nemmeno con condizioni meteo clementi. Tra i ritiri più dolorosi spicca quello di Falken Motorsports, che ha perso entrambe le sue Porsche 911 GT3: una per un incidente causato da Julien Andlauer, abbagliato dai fari di una vettura in arrivo, e l’altra per un guasto alla trasmissione nelle prime ore del mattino. Una corsa da dimenticare anche per Mercedes-AMG: le due vetture del team GetSpeed hanno mostrato un buon passo, ma guasti tecnici hanno tarpato le ali a ogni ambizione.
Infine, è stata un’edizione amara anche per Ferrari. La 296 GT3 schierata da Kondo Racing with Rinaldi aveva mostrato segnali incoraggianti nelle fasi iniziali e subito dopo il restart seguito al blackout elettrico che aveva paralizzato i box per quasi un’ora. Ma due forature hanno complicato i piani e l’incidente tra Felipe Fernandez Laser e una BMW doppiata ha sancito la resa definitiva del Cavallino.
Il verdetto del Nürburgring, ancora una volta, ha messo in luce come la resistenza, più che la velocità pura, sia l’elemento chiave per sopravvivere e vincere in una gara così imprevedibile. E BMW, con la freddezza e l’esperienza di Rowe Racing, ha saputo interpretare al meglio lo spirito dell’Inferno Verde.
IGTC – 24 Ore del Nürburgring: Risultati Gara