Le due Audi di Formula E di Di Grassi e Rast durante i test precampionato a Valencia

Audi, Quattro Anelli e un Mondiale. Ingolstadt punta su un motore tutto nuovo per lasciare il segno prima dell’addio

di Nicola Desiderio
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ROMA - L'Audi cerca una ragione per la sua quarta stagione in Formula E. E, visto che gli anelli del proprio logo sono proprio quattro, spera che questo sia l’anno giusto dopo una stagione non proprio brillante. In realtà le stagioni del team Abt, che gestisce in pista le monoposto di Ingolstadt, sono già 7 perché parliamo di uno dei soci fondatori della Formula E oltre che una delle realtà più costanti e vincenti della storia, breve ma intensa, del campionato delle monoposto elettriche. L’altro elemento di continuità è Lucas di Grassi. Il pilota brasiliano di origini italiane – il nonno paterno era di Polignano a Mare (BA) – è ancora il punto di forza di uno squadrone che, anche se è al suo ultimo anno di partecipazione, non vuole che nessuno si accorga del suo disimpegno.

Il paulista è stato storicamente il primo vincitore di un E-Prix (Pechino, 13 settembre 2014) e in tutto ne ha corsi 69, con 32 podi e 10 vittorie, ma nessuna di queste nel corso della scorsa stagione che ha chiuso al 6° posto in classifica con 77 punti. Davvero un bottino magro per un ex-titolato (stagione 3, 2016-2017) che in precedenza era sempre salito sul podio finale e per l’Audi che, dopo le prestazioni eccezionali nel finale del campionato precedente terminato al 2° posto, non si aspettava invece di arrivare sesta, preceduta persino dalla Virgin (quarta) a cui dà i propri powertrain.

Di Grassi si è dovuto accontentare di due podi – un 2° posto ad Ad-Diriyah e un 3° a Berlino – conquistati con tutta l’esperienza di chi ha il record di punti totali conquistati (796) tra tutti i piloti di Formula E. «In questi 6 anni ho visto di tutto: grandi successi, sconfitte, emozioni assurde. E il meglio deve ancora arrivare, perché stavolta ci ritroveremo in un campionato mondiale FIA. Insieme ad Audi e René, darò tutto nel 2021 per dire la mia nella lotta per il titolo mondiale». Il René di cui Di Grassi parla è René Rast che ha preso il posto di Daniel Abt dopo essere stato pizzicato a cedere il volante virtuale al 18enne Lorenz Hoerzing.

Una bravata che Ingolstadt non ha gradito multando Abt di 10mila euro e lasciandolo con il casco in mano durante il montare della pandemia. Rast tuttavia non lo ha fatto rimpiangere conquistando nel mini-campionato finale di Berlino un bottino di 29 punti, più degli 8 di Abt che, per le ultime 6 gare disputate presso il vecchio aeroporto di Tempelhof, nel frattempo si era accasato alla NIO 333 al posto di Ma Qinghua, bloccato in patria per le note vicende. Rast, che fa parte del parco piloti Audi dal 2009, è sembrato adattarsi subito alle monoposto elettriche dimostrando che il suo curriculum era più che meritato.

Parliamo infatti di uno che, alla guida della RS5 del team Audi Sport Rosberg – non Nico, ma il padre Keke, vincitore del campionato mondiale di Formula 1 nel 1982 – ha vinto 3 titoli nel DTM (2017, 2018 e 2020) perdendo per 4 punti (251 contro il 255) il quarto che gli avrebbe permesso un incredibile en-plein completato, in ogni caso, da 24 vittorie, 20 pole e 40 podi su 76 partenze. Il pilota di Minden ha al suo attivo anche una vittoria alla 24 Ore di Daytona nella classe GTD con l’Audi R8 nel 2016, anno in cui è arrivato secondo alla 24 Ore di Le Mans nella LMP2 e ha dato un primo assaggio alla Formula E correndo un E-Prix sulla Aguri, poco prima che il team fosse venduto alla China Media Capital e ribattezzato Techeetah.

Rast ha debuttato su Audi nel primo round berlinese con un ottimo 10° posto ed è andato in crescendo: nei top 10 in qualifica dalla quarta gara e nella superpole dalla quinta con il primo podio, sfiorato nella sesta dopo aver fatto segnare il secondo tempo in qualifica. «Le gare di Berlino mi hanno stuzzicato l’appetito – ha confidato il buon René alla notizia della sua conferma – per questo guardo con fiducia alla mia prima stagione completa in Formula E. Prendere il via in questo campionato mondiale è un nuovo eccitante capitolo della mia carriera e spero di fare davvero bene».

Di Grassi e Rast avranno per le mani la nuova FE-07 dotata di una livrea un po’ meno nera e un po’ più bianca, ma soprattutto di un powertrain completamente nuovo denominato MGU05, il primo sviluppato interamente in casa Audi. Pesa meno di 35 kg, completo di trasmissione monomarcia e inverter grazie anche all’involucro in carbonio, ha funzionamento a 6 fasi, supera i 20.000 giri/min e ha un’efficienza massima del 97%.

Alle prove di Valencia tuttavia la FE-07 è rimasta nelle retrovie: Rast non è andato oltre il 20° tempo e Di Grassi addirittura è stato il fanalino con il 24° e ultimo crono, ma a non più da 578 millesimi dalla testa. Il sospetto è che gli alfieri Audi abbiano puntato più alla messa a punto del nuovo powertrain che a mostrare i muscoli in vista di un’occasione da non mancare: salutare la Formula E portando a casa il primo titolo formalmente mondiale. Nessun cambiamento alla testa del team: a condurlo c’è sempre il vulcanico scozzese Alan McNish, ex gloria di Audi nel WEC e a Le Mans dove, su 14 partecipazioni, ha colto 3 vittorie e altri 6 podi.

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Sabato 27 Febbraio 2021 - Ultimo aggiornamento: 28-02-2021 12:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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