Emil Bergkvist e Mattias Ekström con la Rs Q e-tron E2 durante i test in Marocco

Bergkvist navigatore per "amicizia". L'avventura con Ekström alla 2^ Dakar di Audi con il buggy elettrico punta al top

di Mattia Eccheli
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TRENTO – Prima pilota, poi navigatore e collaudatore. Emil Bergkvist ha vinto il campionato europeo junior di rally nel 2015 e quello mondiale, sempre junior, nel 2018, è svedese e ha 28 anni. A Trento, in occasione del Festival dello Sport, racconta che per il suo migliore amico («nel “circuito” conosci tanta gente, ma solo con pochi nasce un legame speciale», spiega) e per Audi ha accettato di trasformarsi nel “numero due”, ossia di fare il co-pilota e occupare solo il posto di destra: «Qualche volta è dura», ammette sorridendo. 

Il suo migliore amico è Mattias Ekström, svedese di 44 anni («alle volte parlaimo nella nostra lingua, alle volte in inglese, dipende dalle situazioni») con una bacheca ricca di allori, a cominciare da quelli del Dtm, il campionato turismo tedesco, e soprattutto del Rallycross mondiale. Nel gennaio di quest'anno i due scandinavi hanno debuttato alla Dakar, dove Audi ha schierato un vero dream team di campioni per puntare al successo con al Rs Q e-tron, la prima elettrica (è sempre il motore a zero emissioni a spingere sulle ruote) ad autonomia estesa (un Tsi benzina alimenta la batteria) a vincere una tappa nel rallyradi più duro al mondo. Carlos Sainz si è aggiudicato due frazioni, Stéphane Peterhansel, Mister Dakar con i suoi 14 successi (sei in moto e otto in auto), una così come Ekström.

«Abbiamo apportato delle migliorie alla macchina soprattutto per rendere più facile la vita a bordo», spiega Bergqvist, che non parla delle rivisitazioni tecniche, ma solo di quelle relative al "comfort". Nell'abitacolo anche l'amicizia è talvolta messa a dura prova: «Tra cronometrate e spostamenti trascorriamo fino a dieci ore al giorno assieme in auto – dice lo svedese – e certe volte discutiamo vivacemente, ma a quanto pare avrò ancora l'onore di essere al suo fianco nel 2023».

In realtà, anche l'equipaggio svedese prenderà parte alla spedizione che la casa dei Quattro Anelli ha organizzato per il Rally del Marocco come preparazione alla Dakar 2023, anche se i buggy elettrici Rs Q e-tron E2 saranno fuori classifica. «Ci sono delle volte che non riesco nemmeno a vedere la pista mentre leggo le “istruzioni” - ricorda Bergkvist – ma questa avventura è così: io mi affido a lui e lui si affida a me. È una questione di fiducia reciproca». «La partecipazione di quest'anno è servita per fare esperienza e ci siamo resi conto che sotto alcuni aspetti siamo stati un po' troppo aggressivi – conclude – ma già in gennaio puntiamo alle prestazioni. E non si prende parte ad una gara così senza l'obiettivo di vincerla».

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Mercoledì 28 Settembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 16-12-2022 08:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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