Il duello tra Guenther e Vergne a Berlino in gara 3

Berlino gara3, Guenther vs Vergne: il più giovane vincitore della FE piega il pluricampione in carica

di Mattia Eccheli
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BERLINO - I britannici lo avevano già ribattezzato “elettro Schummi”. Un nomignolo che Maximilian Günther ha confermato di meritare nel terzo dei sei ePrix di Berlino che chiudono la sesta stagione della Formula E. Il 23enne tedesco ingaggiato dalla Bmw è stato “profeta in patria” conquistando un successo sulla pista di casa dove, fra le scuderie della Germania, la sola Audi era finora riuscita a vincere. Il giovane pilota è stato protagonista di una gara magistrale, ben supportato anche dal “muretto”, perfino quando era sembrato avventato il suo primo ricorso all’attack mode. Ma ai box avevano fatto bene i conti, oltre a suggerirgli di tenere i nervi saldi. Partiva secondo dietro al campione in carica, Jean Eric Vergne, rispetto al quale aveva era stato di mezzo secondo più lento nella tornata della superpole. Ma in gara non lo ha lasciato andare via. Mai. Neppure quando, dopo la partenza, D’Ambrosio lo aveva superato. Günther è rimasto concentrato e si è ripreso la piazza d’onore, allentando raramente la pressione su Vergne.

L’energia è stata determinante: il tedesco ne aveva in più, perché il campione in carica ha ammesso di averne impiegata parecchia nel corso di un attack mode. Con Marrakech nella testa, quando per la stessa ragione era stato costretto a cedere il comando della corsa a due curve dal termine a Da Costa vedendo sfumare l’occasione di vincere il suo secondo ePrix (a Santiago del Cile il primo), Günther ha scavalcato il francese al momento giusto, riuscendo a difendersi dal quasi disperato assalto finale di Robin Frijns (Virgin). «Sono felicissimo di aver vinto qui, a Berlino», ha dichiarato Günther, il cui sorriso era intuibile anche dietro la mascherina nera. Il tedesco ha ricordato la posizione persa in partenza, ma non solo: «Sapevo di aver più energia di Vergne, ma Robin mi ha messo molta pressione. Però non volevo lasciarlo vincere». L’olandese si è dichiarato soddisfatto per il secondo posto, il primo podio della stagione: «Maximilian ha lottato molto», ha riconosciuto Frijns. «È bello essere di nuovo sul podio – ha commentato Vergne – Ho smesso di combattere quando ho visto che anche Robin era vicinissimo: non avrebbe avuto senso». Günther, che ha fatto bene anche nel Race at Home Challene organizzato dalla FE per raccogliere fondi per l’Unicef , si sta rivelando una scelta azzeccata da parte del costruttore tedesco e della scuderia americana.

A Berlino aveva qualcosa da farsi perdonare, visto che nei primi due ePrix era andato in bianco avendo rimediato una squalifica ed un ritiro. Grazie al successo di ieri è balzato al solitario secondo posto in classifica, riuscendo ad evitare la “fuga” di Da Costa, che continua a mantenere 68 punti di vantaggio sul più immediato inseguitore. Dopo l’ePrix di giovedì erano di Grassi e Vandoorne. In FE, il pilota di Obersdorf, una località turistica bavarese nota più per gli sport invernali, ha preso parte a 18 gare, le prime dieci con la Geox. Nelle otto disputate con la Bmw, avendo a disposizione una monoposto più competitiva, ne ha vinte due ed in una è arrivato secondo. L’elettro Schummi sta studiando da futuro campione. E anche se Da Costa, del quale ha preso il posto, vincerà probabilmente il titolo, Günther è già riuscito a non farlo rimpiangere.. 

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Domenica 16 Agosto 2020 - Ultimo aggiornamento: 17-08-2020 10:05 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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