La Chevron B38 di Formula 3 di Elio de Angelis

La Chevron B38 di Elio de Angelis torna a casa. È l'auto con cui il pilota romano vinse a Montecarlo in F3 e spiccò il volo in F1

di Franco Carmignani
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Il 6 maggio 1978 il Gran Premio F3 di Montecarlo è stata la gara chiave per la carriera di Elio De Angelis il pilota romano che, vincendo sulle strade del Principato si è definitivamente affermato a livello  internazionale per poi spiccare il volo in F1. Basti dire che nella gara del Principato allora considerata come una sorta di mondiale in gara unica per la F3, erano al via Alain Prost, Nelson Piquet , sette titoli F1 insieme  Jan Lammers, Stefan Johansson,  Derek Warwick , vincitori alla 24 Ore di Le Mans. Elio era al volante della Chevron B38, evoluzione del modello dell'anno prima con cui aveva vinto il titolo. Le sospensioni anteriori erano a doppi quadrilateri con bracci trasversali e posteriori a quadrilateri e barre radiali.

Basato sul motore Toyota 2T-G da 1600cc, 8v presente nella Toyota Celica (il precursore del motore 4A-GE), la variante da corsa F3 è stata sviluppata dall'operazione Novamotor dei fratelli Pedrazzani in Italia. La corsa e l'alesaggio sono stati aumentati per dare una capacità di 1997cc e un rapporto di compressione di 12:1. I carburatori sono stati sostituiti con un sistema di iniezione meccanica Bosch/Kugelfischer. Di conseguenza, la potenza è aumentata dai 125cv di serie a 170cv. Questa potenza, tuttavia, è stata raggiunta con un regime di rotazione relativamente basso di 6000 giri/min, rendendolo un motore relativamente poco stressato. La natura a basso stress del motore gli conferisce un'eccellente affidabilità, che ha contribuito a renderlo una forza dominante in F3. Aveva eccellenti capacità di frenata e la sua ampia carreggiata ispirava fiducia al guidatore, soprattutto in caso di pioggia. Il motore era un TootIn totale furono costruite 28 B38.


Per Elio il "Monte" aveva il sapore di una passerella prima di dedicarsi al F2, con i motori Ferrari. La storia della 38 di De Angelis prosegue poi con Don "Ruspa" (Sergio Mantovani), al quale Giulio De Angelis, il campione di motonautica papà di Elio, l'aveva affidata per venderla all'asta con il ricavato in beneficenza. Più tardi finirà a Nick Taylor per correre nella F3 storica. Quando a sua volta il pilota inglese ha deciso di venderla è stata la famiglia De Angelis ad acquistarla e l'ha riportata a...casa. Roberto, il fratello di Elio, con cui aveva condiviso l'iniziale attività kartistica,ha pensato bene di...indossarla. E' stato più volte a Magione, dove tra l'altro c'è il tecnico che la segue. " E' davvero divertente, anche se ho "litigato" con il cambio. D'altra dopo gli anni del kart non sono mai salito su una macchina da corsa. Però che forza! In un  primo step ho fatto 20 giri senza fermarmi, anche se è un a macchina impegnativa e poi 15. Non era mai capitato mi dicono con piloti rookie".
"Programmi. Dopo la  Vernasca, una sosta per riposarmi non sono più un ragazzino. Poi compatibilmente con il lavoro, riprenderò i miei giretti....

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venerdì 4 luglio 2025 - Ultimo aggiornamento: 18:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA