Le due Haas di Romain Grosjean e Kevin Magnussen in duello con una Renault

F1 2019 - Da rivelazione del Mondiale F1 a delusione, la caduta della Haas

di Massimo Costa
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Doveva essere l'anno della consacrazione per il team Haas, quello del salto in avanti verso l'ambitissima quarta posizione nella classifica costruttori. E invece, le cose nel 2019 sono andate storte per la squadra americana. Ottava nell'anno del debutto, il 2016, posizione ripetuta nel 2017, ma con quasi il doppio dei punti accumulati (47), la scorsa stagione la Haas è balzata al quinto posto finale con ben 93 punti acquisiti. Nuovamente il doppio del campionato precedente. Una crescita notevolissima e di qualità per un team che muoveva i primi passi in F1. Ma dopo tanta abbondanza, il 2019 ha segnato il crollo della Haas. La VF19 è nata male e ancora peggiori si sono rivelati i correttivi. Tutto sbagliato per la compagnia diretta da Gunther Steiner, tanto che i punti portati in saccoccia sono stati appena 28 con la nona posizione nella classifica costruttori. Il peggior risultato mai ottenuto considerando che nel 2016 la Haas aveva conquistato 29 punti.

Steiner se l'è presa con le gomme Pirelli, con i piloti, col mondo, ma alla fine ha dovuto riconoscere l'errore di base che porta la firma dei suoi tecnici. Romain Grosjean e Kevin Magnussen, travolti dalla crisi tecnica, hanno commesso diversi errori entrando anche in contatto tra di loro in più di una occasione. Hanno litigato, alzato la voce e pure Steiner ha perso la calma venendo multato dalla FIA per le offese ai commissari sportivi dopo una penalità inflitta a Magnussen. Insomma, il peggio del peggio. Ma alla fine, tutto si è ricomposto e Gene Haas ha confermato la squadra intera, anche Grosjean che pareva essere sull'orlo del lasciare la F1.

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Sabato 4 Gennaio 2020 - Ultimo aggiornamento: 07-01-2020 09:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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