«Siamo veloci e pronte per la F1». La W-Series fornirà pilote al Circus, tra le star l’italo-inglese Piria

«Siamo veloci e pronte per la F1». La W-Series fornirà pilote al Circus, tra le star l’italo-inglese Piria

di Claudio Russo
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«Donna al volante, pericolo costante». Era un modo di dire antipatico e sessista, per fortuna appartenente al passato. Le più recenti statistiche dicono che l'automobilismo al femminile è più virtuoso di quello maschile: meno incidenti, più prudenza in condizioni a rischio e ottima guida. Nello sport dei motori, però l'emancipazione e l'aumento delle quote rosa sono stati lenti. Ma si fanno passi avanti. La Fia ha rilanciato le Women Series, un campionato di vetture monoposto dedicato alle ragazze che aveva esordito nel 2019, per essere soppresso lo scorso anno, causa virus e riproposto quest'anno, associato alla Formula 1.

Gran Bretagna padrona

Sono 18 le ragazze che si sono iscritte per una stagione da 8 gare disputate nei week end dei Gp a partire da quello di Le Castellet il 6 giugno, chiusura in Messico il 30 ottobre. Pilote di 11 nazioni. Fa la parte del leone la Gran Bretagna, capitanata dalla campionessa in carica Jamie Chadwick, con 5 rappresentanti, seguita dalla Spagna (3), poi Olanda, Finlandia, Liechtestein, Giappone, Sudafrica, Usa, Norvegia, Russia e Brasile. L'Italia schiera la ventisettenne milanese Vicky Piria, già nota per aver partecipato dal 2003 a numerose competizioni dal kart giovanili, sino alla GP3. La Chadwick è la più titolata: nella prima gara della F3 Regional si era piazzata terza alle spalle del norvegese Dennis Hauger (Red Bull Junior Team) e di Arthur Leclerc (Ferrari Academy), fratello minore di Charles, titolare nella Scuderia. Nata a Bath, 22 anni, è conosciuta per essere stata la prima donna ad aggiudicarsi il Campionato nazionale GT, guidando una Aston Martin V8 Vantage GT4. Nel 2018 era stata anche la prima a vincere una gara nel campionato inglese di F3 e l'anno successivo aveva ricevuto l'incarico di test driver per la Williams in F1. Infine aveva conquistato il titolo della edizione inaugurale delle W Series del 2019.


Dopo la Amati il nulla

 

In Formula 1 sinora soltanto cinque donne hanno avuto la possibilità di guidare. Dalla mitica Maria Teresa De Filippis che nel 1958 corse con una Maserati, passando per Lella Lombardi, l'unica ad essere entrata in zona punti con un sesto posto nel tragico GP del Montjuic, interrotto a metà per una uscita di pista di Rolf Stommelen che provocò 4 vittime fra gli spettatori assegnandole mezzo punto. A loro seguirono l'inglese Divina Galica, la sudafricana Desiré Wilson e la romana Giovanna Amati, tutte senza troppa fortuna. L'unica pilota professionista a vincere gare di un campionato mondiale, è stata la francese Michelle Mouton che in coppia con la piemontese Fabrizia Pons negli anni 80 si impose in quattro prove (ottenendo in tutto ben 9 podi) piazzandosi seconda in classifica nell'82. Adesso la leggendaria campionessa transalpina, 70 anni, è Presidente della commissione Fia Women nel Motorsport: «Ai miei tempi avevo avuto la possibilità di correre con le stesse macchina dei miei compagni di squadra come Darniche che era il migliore francese e il fuoriclasse finlandese Mikkola. E il fatto di lottare contro gli uomini ci diede la spinta per arrivare ad alto livello. Io spero che le W Series portino delle ragazze a conquistare la licenza per gareggiare in F1 e per lottare con i protagonisti della massima serie».


Made in Italy

 

Le monoposto utilizzate saranno ancora italiane, prodotte dalla Taatus di Concorezzo, a pochi km da Monza. Sono le F3 138, spinte da un motore Alfa Romeo 1750 turbo da 270 CV. Telaio in carbonio, cambio semiautomatico, 6 marce, 650 kg con il pilota. Un bel rapporto peso-potenza. Daranno spettacolo.

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Domenica 3 Gennaio 2021 - Ultimo aggiornamento: 17-02-2023 08:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA