
FE, il "giallo" del PitBoost di Müller (Andretti), che ha rallentato quando era in testa dopo aver caricato la batteria
MONTECARLO – Nell'ePrix di sabato di Monaco, il sesto della stagione 11 di Formula E, Nico Müller era quattordicesimo in griglia con la 99x electric che la Porsche fornisce alla scuderia americana Andretti. Dopo due giri era dovuto rientrare ai box per cambiare una gomma uscendone in fondo al plotone di monoposto elettriche con un ritardo di oltre mezzo minuto. In una gara “normale” avrebbe solo potuto sognare di lottare per i punti.
Invece, avendo poi scelto di anticipare il rientro obbligatorio per il PitBoost, la ricarica ultrarapida per rigenerare il 10% dell'energia della batteria della Gen3 Evo, lo svizzero si è ritrovato in testa alla corsa. Non solo: aveva ancora entrambe gli Attack Mode a disposizione, ossia la potenza aggiuntiva da sfruttare con la trazione integrale. Insomma dopo metà gara sembrava un autorevolissimo candidato per il successo, anche perché la grafica gli assegnava una quantità di energia decisamente superiore ai rivali.
Invece, quando era al comando e con l'Attack Mode in funzione, Müller ha perso terreno anziché guadagnarne sugli avversari. A fine gara il pilota ne ha spiegato la ragione, quasi banale: «Il PitBoost non ha funzionato – chiarisce – e io non avevo effettivamente a disposizione l'energia che avrei dovuto avere dopo la sosta: per questo ho dovuto alzare il piede dall'acceleratore per arrivare in fondo». Alla fine, insomma, un quinto posto largamente soddisfacente, soprattutto per come si erano messe le cose per il pilota sotto contratto con la Porsche.
Il tedesco David Beckmann, che con la Cupra Kiro voleva assolutamente andare a punti per la prima volta in campionato, si è lagnato in occasione dell'episodio che ha fatto scattare la prima Full Course Yellow, quando cioé Antonio Felix da Costa (Tag Heuer Porsche) aveva provato a sorpassare l'italo svizzero Edoardo Mortara (Mahindra) all'interno: «Sono stato toccato e danneggiato», ha dichiarato a fine gara. Il pilota della scuderia indiana, che si stava difendendo dall'attacco del portoghese (che ha lamentato il fatto che Mortara non gli abbia lasciato lo spazio per passare), era fra i due: «Non potevo fare molto, ho cercato di mantenere la traiettoria e avevo Beckman a sinistra e da Costa a destra».