Günther (Ds Penske) vince il primo EPrix con il PitBoost a Jeddah

Günther (Ds) trionfa all'ultima curva. Il poleman supera Rowland (Nissan) e vince il primo EPrix con il PitBoost

di Mattia Eccheli
  • condividi l'articolo

JEDDAH – Un lampo nella notte saudita: all'ultima curva Maximilian Günther (nella foto di Andreas Beil) ha regalato alla Ds Penske la prima vittoria dell'era Gen3 Evo e a sé stesso la sesta in assoluto in Formula E. Il tedesco era scattato dalla Pole, ma ha sofferto non poco per riguadagnare le posizioni di vertice dopo la “lotteria” degli Attack Mode. E anche del PitBoost, che al suo esordio ha funzionato alla perfezione. Significa che il pubblico del mondiale elettrico si dovrà abituare ai repentini stravolgimenti della classifica.

L'EPrix inaugurale del fine settimana agonistico arabo ospitato per la prima volta sul circuito permanente di Jeddah (e non più a Diriyah) è stato non meno che spettacolare. A parte i contatti iniziali che sono costati la gara a Nico Müller (Andretti) e la veloce sostanziale esclusione dai giochi di Pascal Wehrlein (Tag Heuer Porsche), tamponato da Mitch Evans (Jaguar Tcs), anch'egli "saltato", gli altri 30 giri sono stati archiviati senza problemi particolari, eccezion fatta per una safety car virtuale per recuperare il pezzo dell'alettone di Felix Antonio da Costa (Tag Heuer Porsche). Jake Hughes (Maserati) è passato alla storia per essere stato il primo pilota ad aver fatto ricorso al PitBoost, la ricarica ultrarapida che vale 4 kWh, ossia il 10% di energia, con una sosta di 34'' ai box.

La fermata obbligatoria di Günther al giro 17 lo aveva fatto precipitare fino alla 16esima posizione e a un certo punto si erano ritrovati addirittura in testa David Beckmann (Cupra Kiro) e lo stesso Wehrlein. Rowland si è poi ripreso la testa della corsa, che il tedesco gli aveva quasi ceduto dopo 11 tornate, arrivando a guadagnare quasi 5'' sugli inseguitori. Nella partita della gestione dell'energia, la Ds Penske ha potuto spendere qualche decimale percentuale in più e nel concitato finale, quando era tornato a farsi sotto anche Taylor Barnard (Neom McLaren, motorizzata Nissan), il più giovane del circuito e al suo secondo podio in tre gare in questa stagione, il tedesco ha infilato il britannico.

Nick de Vries ha confermato i consistenti miglioramenti della Mahindra conquistando la quarta piazza (il compagno di squadra Edoardo Mortara ha chiuso settimo), davanti alla Maserati di Hughes. Quindi la seconda monoposto della Ds Penske, quella con Jean Eric Vergne al volante. Nella Top 10 anche da Costa (nono) e di nuovo Stoffel Vandoorne, decimo con l'altra Tipo Folgore della casa del Tridente. Ancora in bianco, come a Città del Messico, la Jaguar: Evans ventesimo e Nick Cassidy undicesimo, con i piloti della scuderia cliente Envision in dodicesima (Sébastien Buemi) e tredicesima posizione (Robin Frijns).

Malgrado il secondo posto, nella classifica piloti Rowland ha preso il comando del mondiale elettrico con 43 punti, 4 lunghezze più di da Costa e 6 più di Günther. Il nuovo quarto è Barnard, che si è portato a quota 30. Fra le squadre, è prima la Tag Heuer (60) davanti alla Ds Penske (57). Nel trofeo costruttori la Nissan ha preso il largo (87) e precede Porsche (62) e Stellantis (60). Domani il secondo ePrix arabo, il quarto di questa stagione.

  • condividi l'articolo
Venerdì 14 Febbraio 2025 - Ultimo aggiornamento: 19:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA