La McLaren Formula E

FE, "caccia" alla dodicesima squadra, dall'opzione di McLaren, agli investimenti sauditi in Lucid Motors. E Maserati?

di Mattia Eccheli
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VALENCIA – La dodicesima scuderia. Il grande interrogativo che riguarda la Formula E dopo l'addio di Audi e Bmw al circuito elettrico riguarda il nome della squadra o del costruttore destinati a completare i ranghi. I vertici del campionato hanno sempre lasciato intendere di avere diverse richieste, ma per il momento è rimasto un box libero. Sono ammessi fino a dodici team e nella stagione che comincia il prossimo gennaio ce ne sono solo undici. McLaren ha un'opzione, ma per il momento non sembrano esserci stati sviluppi.

Jamie Reigle, Ceo della Formula E, ha parlato anche di un interessamento “documentato” da parte di Maserati, che alla luce della presenza della Ds, altro marchio del gruppo Stellantis, non appare come l'ipotesi più probabile. Mercedes lascerà la competizione a fine stagione, ma non è esclusa la cessione della scuderia, il cui quartier generale è stato nel frattempo trasferito dalla Germania al Regno Unito, dove si trovano la maggior parte dei team. Potrebbe essere un segnale di “avvicinamento” anche alla Aston Martin, costruttore del quale Toto Wolff, il manager artefice dei successi delle Frecce d'Argento, anche elettriche, detiene delle quote.

La casa di Gaydon, che ha annunciato la svolta elettrica, ha tra l'altro come responsabile di marketing e comunicazione Renato Bisgnani, che è stato per anni direttore della Comunicazione della Formula E. Resta in piedi l'ipotesi Lucid Motors, il costruttore di auto elettriche americano tra i cui azionisti di riferimento c'è il fondo sovrano saudita (un miliardo di investimento). Il paese arabo ha un accordo pluriennale con la Formula E, della quale ospita le gare inaugurali con un'operazione destinata a lanciare il turismo.

«Se guardandomi mi chiede se potrò darle una risposta entro tre mesi – ammette Reigle – la risposta è no. Noi stiamo lavorando per rendere appetibile il campionato anche sul fronte dei costi e delle sponsorizzazioni». Il tempo, però, stringe. Ci sono stati interessamenti anche da parte di brand non legati all'automotive che con un investimento non troppo diverso da quello messo a bilancio come sponsor in altre classi in Formula E potrebbero probabilmente assumere il controllo di una scuderia. L'Envision è un esempio. Nissan, per bocca di Tommaso Volpe, direttore del motorsport globale, ha già fatto sapere di vedere di buon occhio questa ipotesi. In realtà non viene escluso nemmeno un campionato a dieci squadre, che eviterebbe alle scuderie impegnate di contendersi risorse e collaborazioni

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Martedì 30 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 06-12-2021 18:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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